作者:Michele Liuzzi 2 年以前
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L’attività più alta dell’anima consiste nella libertà (del pensiero)
I destini dell’anima consistono nel ricongiungimento al divino
Ritorno all'Uno mediante estasi
Plotino come escatologia platonica
L’Anima deriva dallo Spirito come questo deriva dall’Uno
Lo Spirito che contempla se stesso produce l'Anima
Anima = confina con il sensibile
3 FORME DELL'ANIMA
Le anime particolari, quelle che “scendono” ad animare i corpi, gli astri e i viventi tutti
l’Anima del tutto, che è l’Anima in quanto creatrice del mondo e dell’universo fisico
l’Anima suprema, l’Anima come pura ipostasi che resta in stretta unione con lo Spirito da cui proviene
Anima = Principio di movimento
Come nasce lo Spirito?
Spirito è tutte le cose = Idee di Platone
Uno è la potenza di tutte le cose
Come potenza che pensa e contempla se stessa, così:
3) Nasce la molteplicità di pensiero
2) Nasce il pensiero vero e proprio
1) Nasce l'essere
Nous = l’Intelligenza che pensa la totalità degli intellegibili = Spirito
E' la capacità di comprendere la realtà
Origine dell'anima e dell'universo
Prima emanazione da Dio
Problemi
Problema di derivazione delle cose
Perché e come dall’Uno sono derivate altre cose?
Ipotesi
Sorgente che genera fiumi
Fuoco da fuoco
Luce la luce
Problema metafisico ultimativo
Perché c’è l’Assoluto e perché è quello che è?
Egli è come ha voluto essere
Uno “si autopone”, è attività autoproduttrice, è il Bene che crea se stesso
Caratterizzazioni positive dell'Uno
Uno in sè = assolutamente semplice = causa di tutte le altre cose
Uno al di sopra dell'essere e non ha limite
Uno diverso da sostanza immobile
Per Aristotele è finita
Uno diverso da Idee
Per Platone forma ed essenza hanno un limite
Termini con i quali Plotino designa il principio assoluto sono:
Bene
Infinitudine dell'Uno (senza fine)
Enneidi oper in 9 parti di Plotino
L' Uno è il principio supremo di unità “al di sopra” dell’essere e dell’intelligenza
Plotino riprende dottrine non scritte di Platone
L'Uno è ipostasi = sostanza, che trascende lo stesso Essere
Ogni ente è tale in virtù della sua unità: tolta l’unità è tolto l’ente
Purtroppo non scrisse nulla e il suo pensiero è assai difficilmente ricostruibile
Azioni perfette e doveri
La maggior parte degli uomini, che è incapace di azioni “moralmente perfette” è invece capace di “azioni convenienti”, ossia è capace di assolvere dei “doveri”.
Azioni perfette solo il filosofo
Gli indifferenti
Tutte quelle cose che sono relative al corpo, sia che nuocciano sia che non nuocciano, sono considerate indifferenti (adiáphora) o più esattamente moralmente indifferenti
Il bene è utile, il male è il nocivo
Livello morale
Concezione finalistica: logos produce tutte le cose quindi tutto è perfetto e per il bene
Alla distruzione del mondo seguirà una “rinascita” del medesimo.
Come presocratici, stoici mondo è generato quindi corruttibile (muore)
C'è fuoco che crea e fuoco che brucia e distrugge
Panteismo stoico
Dio è in tutto ed è tutto poiché coincide con il cosmo
Materialismo monistico
L’intero universo è così come un unico grande organismo, in cui il tutto e le parti si armonizzano e “simpatizzano”, ossia sentono in corrispondenza l’una con l’altra e in corrispondenza con il tutto (dottrina della “simpatia” universale) (monistico)
Il logos è visto come una forza divina che pervade tutto ciò che esiste e che guida l'evoluzione dell'universo verso un fine ultimo, che è la perfezione (ilozoistico)
Respingendo la teoria degli atomi degli epicurei, gli stoici ammettono la divisibilità all’infinito dei corpi, e quindi la possibilità che le loro parti si possano intimamente unire, in modo che due corpi possano fondersi perfettamente in uno
Per gli stoici il cosmo è come un immenso organismo vivente, in cui tutto è vita (ilozoismo)
essere = corpo = stessa cosa perché corpo prova sofferenza
forme di pensiero
linguaggio e sua struttura
Stoà e Accademia
Etica come frutti
i frutti, che sono ciò a cui mira tutto l’impianto, rappresentano l’etica
Fisica come alberi
gli alberi rappresentano la fisica, perché sono come la struttura fondamentale, ovvero ciò senza cui non ci sarebbe il frutteto
Filosofia come frutteto
Il frutteto rappresenta un luogo ideale per gli Stoici, dove le piante sono curate e coltivate in modo virtuoso, per produrre frutti sani e gustosi. Allo stesso modo, gli Stoici sostenevano che la vita morale ideale dovrebbe essere curata e coltivata in modo virtuoso, per produrre una vita piena di saggezza e autocontrollo
Anche Zenone e la Stoà accettano la tripartizione della filosofia stabilita dall’Accademia, che era stata sostanzialmente accolta anche da Epicuro
TRIPARTIZIONE IN LOGICA, FISICA, ETICA
base della conoscenza nella sensazione
divenne avversario dei dogmi del Giardino
3 periodi della Stoà
Stoà romana o della Nuova Stoà
età cristiana, in cui la dottrina si fa essenzialmente meditazione morale e assume forti toni religiosi, in conformità con lo spirito e con le aspirazioni dei nuovi tempi.
Media Stoà
fra il II e il I secolo a.C., e che è caratterizzato da infiltrazioni eclettiche (diverse) nella dottrina originaria
Antica Stoà
fine IV a tutto il secolo III a.C. Zenone, Cleante di Asso, Crisippo di Soli
tenne le sue lezioni in un Portico (greco portico= stoà)
stoà = stoici (quelli del portico)
Il rimedio ai problemi è il quadrifarmaco di Epicuro che porta pace e felicità
4) il male, infine, o è di breve durata oppure è facilmente sopportabile
3) il piacere, quando lo si intenda correttamente, è a disposizione di tutti
2) è assurda la paura della morte, la quale non è nulla
1) sono vani i timori degli dei e dell’aldilà
l’uomo ha cessato di essere uomo-cittadino ed è diventato puro uomo-individuo
Amicizia l'unico legame nulla viene imposto dal di fuori e in modo innaturale
La vita pubblica non arricchisce l’uomo, ma lo disperde e lo dissipa
Vita politica è innaturale perché comporta dolori e turbamenti
Ma quando ci colgono i mali fisici non voluti che cosa dobbiamo fare? Epicuro risponde: se è lieve, il male fisico è sempre sopportabile e non è mai tale da offuscare la gioia dell’animo; se è acuto, passa presto; e, se è acutissimo, conduce presto alla morte, la quale, in ogni caso, come vedremo, è uno stato di assoluta insensibilità.
E la morte?
Morte = dissoluzione degli atomi
Morte male solo su chi pensa che lo sia
E i mali dell’anima?
Filosofia di Epicuro è antidoto
Prodotti dalle opinioni fallaci
I desideri e i piaceri del primo gruppo (naturali e necessari) sono gli unici che vanno sempre e comunque soddisfatti
perché servono per l'eliminazione del dolore
EDONISMO = ricerca del piacere il fine della vita dell’uomo
Il vero piacere per Epicuro
mancanza di turbamento nell’anima (atarassía)
assenza di dolore nel corpo (aponía)
Piacere = l’assenza di dolore
- piaceri naturali e necessari; - piaceri naturali ma non necessari; - piaceri non naturali e non necessari.
Anima aggregato di atomi
Grandezza
Peso
Figura
Gli dei: sono fatti anch'essi di atomi sottilissimi, vivono fuori del nostro mondo, nei cosiddetti interspazi. Epicuro crea un originale rappresentazione degli dei chiamata Deismo.
ETICA: il fine dell’uomo (la felicità) e i mezzi per raggiungerlo
FISICA: la seconda studia la costituzione del reale
LOGICA: elaborare i canoni secondo i quali riconosciamo la verità e per questo fu detta “canonica”
La scuola era situata in un giardino privato e i suoi membri, chiamati epicurei, si riunivano lì per discutere filosofia e condurre ricerche
Scuola filosofica fondata da Epicuro ad Atene
Epicuro (341-270 a.C.)
3) l'uomo greco si scopre "individuo isolato e indifeso" difronte alle novità dell'impero
2) fine del regime della polis. Le "città - stato" persero la loro autonomia e furono assorbite in un regno centralizzato
1) diffusione della lingua greca, che divenne la lingua comune
Nei 3 secoli successivi né il platonismo, né l'aristotelismo occuparono il centro della F.A. ma epicureismo, stoicismo e scetticismo
Alessandro Magno alla conquista dell'oriente (334-323 a.C.)
si occupa delle poesie
la retorica si occupa dei discorsi
I GIUDIZI E LE PROPOSIZIONI
= la forma più elementare di conoscenza
LE CATEGORIE:
10 categorie: sostanza, quantità, qualità, relazione, luogo, tempo, posizione, stato, azione e passione.
sono utilizzate per organizzare e comprendere la realtà
Ognuna di queste categorie rappresenta un aspetto diverso delle cose che esistono nel mondo e sono utilizzate per analizzare e comprendere la realtà.
le categorie = nozioni fondamentali o classi di cose che esistono nel mondo
logica = forma del discorso probante (che pretenda di dimostrare qualcosa)
= analitica = risoluzione
SCIENZA delle forme e delle essenze
Studia la realtà sensibile
Caratterizzata dal movimento
quali siano i suoi rapporti con il sensibile
Dio è oggetto d'amore ma non ama
Dio pensa a se medesimo e non alle realtà del mondo
se sia una sola o se siano molte
Il motore immobile non spiega il movimento di tutte le sfere celesti. Queste sfere sono mosse da Intelligenze analoghe al Motore Immobile, inferiori a lui
Politeismo? Il Divino già per i naturalisti includeva strutturalmente molti enti. Lo stesso vale per Platone. Analogamente, per Aristotele, divino è il Motore Immobile, divine sono le sostanze soprasensibili e immobili motrici dei cieli, e divina è anche l’anima intellettiva degli uomini; divino è tutto ciò che è eterno e incorruttibile
Nasce un problema
Il Dio aristotelico non è creatore delle 55 intelligenze motrici
Per Aristotele Dio solo il primo motore immobile
quale sia la natura di tale sostanza
Ma che cosa pensa Dio? Dio pensa la cosa più eccellente. Ma la cosa più eccellente è Dio stesso. Dio pensa se stesso: è attività contemplativa di se medesimo: «è pensiero di pensiero»
Dio = eterno, immobile, atto puro, scevro di potenzialità e di materia, vita spirituale e pensiero di pensiero
non erano destinati al pubblico, ma solo ai discepoli e quindi erano patrimonio “interno” della scuola
forma dialogica e destinati al grande pubblico, ossia “fuori” della scuola
4) Concezione politica di Platone
Platone parla di un “ritorno” nella caverna di colui che si era liberato dalle catene di coloro in compagnia dei quali egli prima era stato schiavo
3) Il mito della caverna simboleggia anche l’aspetto ascetico, mistico e teologico
la vita nella dimensione dei sensi e del sensibile è vita nella caverna, così come la vita nella dimensione dello spirito è vita nella pura luce; il volgersi dal sensibile all’intellegibile è espressamente rappresentato come “liberazione dai ceppi”
2) Il mito simboleggia i gradi della conoscenza
ombre come immaginazione e poi la realtà come intellezione
1) Vari gradi ontologici della realtà
Sensibile e soprasensibile
4) Se un prigioniero si libera, vedrebbe la realtà delle cose diversa da quella che credeva
3) Credono che quella è la realtà
2) I prigionieri vedono solo le ombre delle persone che si proiettano sul fondo della caverna e sentono solo l'eco delle voci
1) Uomini vivono in una caverna legati e possono guardare solo il fondo della caverna stessa
RAZIONALE
Sa valutare e scegliere ciò che è bene e ciò che è male
IRASCIBILE
reagisce d'istinto alla fatica e al pericolo
CONCUPISCIBILE
desidera i piaceri e rifiuta i dolori
3 classi di piaceri:
INNATURALI E NON NECESSARI
ricchezza, potere, ...
NATURALI E NON NECESSARI
vesti raffinate, piacere sessuale, tendere all'eccesso..
NATURALI E NECESSARI
il bere, il mangiare, coprirsi, riposarsi...
L'anima conosce le idee. L’anima conosce verità eterne, quindi ha una natura a loro affine
Nessuna sopravvivenza, anch'essa teoricamente possibile
Sopravvivenza dopo la morte (argomentata nell' Apologia)
L'uomo è un anima rivestita di un corpo
Nel Gorgia il corpo è paragonato ad una tomba. Nel Fedone è definito una prigione.
Secondo paradosso
“fuga dal mondo” Platone stesso ce lo svela nel modo più esplicito nel Teeteto, spiegandoci che fuggire dal mondo significa diventare virtuosi e cercare di assimilarci a Dio.
se l'anima è immortale e spirituale, perché sarebbe attratta dal mondo sensibile e dalle sue attrazioni temporali?
Platone intendeva che l'anima è attratta dalle cose sensibili, perché ha bisogno di queste esperienze per apprendere e crescere, altrimenti non potrebbe raggiungere la verità e la conoscenza vera
Primo paradosso
(Fedone) L’anima deve cercare di fuggire il più possibile dal corpo, e perciò il vero filosofo desidera la morte e la vera filosofia è “esercizio di morte”.
La morte è un episodio che ontologicamente riguarda unicamente il corpo; essa non solo non danneggia l’anima, ma le arreca grande beneficio, permettendole di vivere una vita più vera, una vita tutta raccolta in se medesima, senza ostacoli e veli, e interamente congiunta con l’intellegibile. Questo significa che la morte del corpo dischiude la vera vita dell’anima
DOXA: sapere incerto, dubbia
non può essere considerata vera conoscenza
EIKASIA: immaginazione, fantasia, si riferisce alle riproduzioni degli oggetti, arte, poetica, pittorica, queste per Platone sono immagini pallide delle idee.
PISTIS: credenza fondata, ci sono opinioni che descrivono correttamente i fatti ma che non forniscono la ragione della loro correttezza.
EPISTEME: sapere fermo, certo, stabile
vera conoscenza
DIANOIA: ragione, qui indica le conoscenze matematiche, anche se le dimostrazioni vanno aldilà della portata dei sensi. La matematica non può essere la conoscenza suprema.
NOESIS: dialettica, pensiero puro supremo o intellezione. Nella Repubblica la filosofia è chiamata dialettica.
Prima risposta nel Menone dove conoscenza = “anamnesi”, cioè una forma di “ricordo”, un riemergere di ciò che esiste già da sempre nell’interiorità della nostra anima. Il Menone presenta la dottrina in una duplice maniera: una mitica e una dialettica
DIALETTICA
Procedimento che è insieme discorsivo e intuitivo per cogliere le pure Idee
Procedimento per cui l’intelletto passa da Idea a Idea = dialettica, cosicché il filosofo è il “dialettico” per eccellenza.
Dialettica discensiva = (cammino opposto) parte dall’Idea suprema, o da Idee generali e procedendo per divisione (procedimento diairetico) giunge alle Idee che non includono in sé ulteriori Idee
Dialettica ascensiva = libera dai sensi e dal sensibile e porta alle Idee e poi, da Idea a Idea, alla suprema Idea con procedimento sinottico (che via via abbraccia la molteplicità nell’unità).
MITICA
3 PROVE A RIGUARDO:
3) NEL FEDONE: PROVE MATEMATICHE Un’ ulteriore riprova dell’anamnesi Platone l’ha fornita nel Fedone. Platone argomenta quanto segue. Noi constatiamo con i sensi l’esistenza di cose uguali, maggiori e minori, quadrate e circolari, e altre analoghe. Ma, a una attenta riflessione, noi scopriamo che i dati che ci fornisce l’esperienza, tutti i dati, senza eccezione di sorta, non si adeguano mai in modo perfetto, alle corrispondenti nozioni che, pure, noi possediamo indiscutibilmente: nessuna cosa sensibile è mai “perfettamente” e “assolutamente” quadrata o circolare, eppure noi abbiamo queste nozioni di uguale, di quadrato e di circolo “assolutamente perfetti”
2) LO SCHIAVO Ma, subito dopo, sempre nel Menone, le parti vengono rovesciate. Dopo l’esposizione mitologica, Platone interroga uno schiavo, ignaro di geometria, e riesce a fargli risolvere, solamente ponendogli delle domande alla maniera di Socrate, una complessa questione di geometria (implicante la conoscenza del teorema di Pitagora). Dunque, argomenta Platone, poiché lo schiavo non aveva prima mai studiato la geometria e poiché non gli era stata fornita da nessuno la soluzione, dal momento che egli l’ha saputa raggiungere da solo, non resta che concludere che egli l’ha tratta da se stesso, dalla propria anima, ossia che se ne è ricordato.
1) PREESISTENZA DELLE ANIME Argomento mitico-religioso, si rifà alle dottrine orfico-pitagoriche, secondo le quali, come sappiamo, l’anima rinasce più volte e così è immortale. L’anima, pertanto, ha visto e conosciuto la realtà tutta, la realtà dell’aldilà e la realtà dell’aldiqua. Se così è, conclude Platone, è facile capire come l’anima possa conoscere e apprendere: essa deve semplicemente trarre da se medesima la verità che sostanzialmente possiede da sempre: e questo “trarre da sé” è un “ricordare”.
Cooperazione due principi = idee
Mondo fisico deriva dalle Idee (principio materiale)
Demiurgo (dio-artefice) prende Idee e plasma chora (realtà sensibile) per amore di bene
Secondo principio (originario ma inferiore) = Diade
Il principio supremo = Uno (Bene nella Repubblica)
Rapporti tra sensibile e intellegibile
parousia o presenza
La parousia è quindi il processo attraverso il quale una forma o idea diventa presente o "si manifesta" nel mondo sensibile
koinonia o comunanza
le cose del mondo sensibile sono unite tra di loro e con le idee o le forme del mondo intellegibile attraverso una relazione di somiglianza
metessi o partecipazione o ne sono comprese
le cose del mondo sensibile partecipano o hanno una relazione con le idee o le forme del mondo intellegibile
mimesi o copie o imitazione
una rappresentazione della realtà che non raggiunge la verità delle cose, ma solo l'apparenza
Caratteristiche
• l’intellegibilità • l’incorporeità • l’essere in senso pieno (le Idee sono l’essere che veramente è) • l’immutabilità • la perseità (le Idee sono in sé e per sé, ossia assolutamente oggettive); • l’unità
Le espressioni più famose con le quali Platone ha indicato le Idee sono indubbiamente in sé, per sé, e anche in sé e per sé (il bello-in-sé, il bene-in-sé, ecc.), assai spesso fraintese, e diventate oggetto di aspre polemiche, già dal momento in cui Platone le ha coniate
PIANO METAFENOMENICO : l’altro invisibile, metafenomenico, coglibile con la sola mente, e dunque puramente intellegibile.
PIANO FENOMENICO: La “seconda navigazione” conduce, dunque, a riconoscere l’esistenza di due piani dell’essere: uno fenomenico e visibile.
esistono una serie di idee oggettive che sono indipendenti dal mondo fisico e rappresentano la realtà vera e più profonda
idee = forme
Scoperta dell’esistenza di una realtà soprasensibile (dimensione soprafisica dell’essere)
Naturalisti (physis) cercavano di spiegare i fenomeni ricorrendo a cause di carattere fisico e meccanico (acqua, aria, terra, fuoco, caldo, freddo, condensazione, rarefazione, ecc.).
"Seconda navigazione"
l’apporto personale di Platone, la navigazione fatta con le proprie forze e perciò assai più faticosa.
la seconda navigazione trova invece la nuova rotta che porta alla scoperta del soprasensibile
"Prima navigazione"
percorso della filosofia fatto seguendo il vento della filosofia naturalistica
fuori rotta perché i filosofi presocratici non erano riusciti a spiegare il sensibile con il sensibile medesimo
Socrate sarà per lo più il protagonista (costituendo la principale maschera di Platone), che discuterà con uno o più interlocutori; accanto a questi, altrettanto importante sarà il ruolo del lettore, che verrà chiamato in causa egli pure come interlocutore assolutamente insostituibile, perché proprio al lettore sarà spesso lasciato il compito di trarre maieuticamente la soluzione di molti dei problemi discussi.
Vero e proprio genere letterario
LE DOTTRINE NON SCRITTE
Corsi non scritti (fatti a voce) dove trattava delle realtà ultime e supreme, ossia dei principi primi
Platone convinto che “realtà ultime e supreme” non si potessero comunicare se non nel vivo dialogo, «Su queste cose non c’è un mio scritto, né ci sarà mai»
CRONOLOGIA
Ultimi scritti
Teeteto, Parmenide, Sofista, Politico, Filebo, Timeo, Crizia e Leggi
Parte centrale
Fedone, Simposio, Repubblica, Fedro
Dopo il viaggio in Italia
Menone, Cratilo
Passaggio da età giovanile ad adulta
Gorgia, Protagora poi incertezza
Primi scritti
grossa incertezza
AUTENTICITA'
Problema la critica dell’Ottocento ha a lungo dibattuto, giungendo anche a dubitare dell’autenticità di quasi tutti i dialoghi oggi, si tende a ritenere autentici addirittura tutti i dialoghi.
9. Minosse, Leggi, Epinomide, Lettere.
8. Clitofonte, Repubblica, Timeo, Crizia
7. Ippia minore, Ippia maggiore, Ione, Menesseno
6. Eutidemo, Protagora, Gorgia, Menone
5. Teagete, Carmide, Lachete, Liside
4. Alcibiade I, Alcibiade II, Ipparco, Amanti
3. Parmenide, Filebo, Simposio, Fedro
2. Cratilo, Teeteto, Sofista, Politico
1. Eutifrone, Apologia di Socrate, Critone, Fedone
Il terzo viaggio di Platone in Sicilia avvenne nel 361 a.C., quando Dionigi il Giovane lo invitò nuovamente a Siracusa. I suoi sforzi non ebbero successo e Dionigi lo costrinse a fuggire dall'isola
Il secondo viaggio, intorno al 367 a.C., era probabilmente per incontrare Dionigi di Siracusa di nuovo, questa volta per discutere della possibilità di creare una città ideale in Sicilia. Tuttavia, questo incontro non andò come previsto e Platone tornò ad Atene deluso
Intorno al 387 a.C., era probabilmente per incontrare Dionigi di Siracusa, un amico di Platone e una figura di potere nella Sicilia di quel periodo (per convincerlo a creare una città ideale in cui i governanti fossero filosofi) . Durante questo viaggio, Platone fu arrestato e imprigionato per qualche tempo, ma riuscì a fuggire
Al ritorno ad Atene fondò l’Accademia e scrisse il Menone come manifesto. L’ Accademia si affermò ben presto e richiamò giovani e anche uomini illustri in grande numero
Vero nome Aristocle, Platone è soprannome (vigore fisico)
Provvidenza (che si occupa del mondo)
Non anche del singolo, questa è una concezione già cristiana
Attività ordinatrice
Intelligenza
Obiezione: Mentre l'uomo si vede accanto a ciò che crea, l'Intelligenza superiore non si vede
Risposta: Anche l'anima (la ragione) non si vede eppure esiste perché noi non facciamo le cose a caso
Scelta della non violenza a favore della giustizia
Nuova concezione di eroe
Ora domina i nemici interiori
Prima dominava i nemici esteriori
Per questo la verità morale e la virtù sono aperte a tutti
Diceva "Non è dei corpi e delle ricchezze che vi dovete prendere cura ma dell'anima"
Socrate dichiara di fornire un servizio a dio (Apollo)
è impossibile fare il bene senza conoscerlo, ma altresì è impossibile conoscere il bene senza farlo: il sapere viene visto, cioè, come condizione tanto necessaria, quanto sufficiente dell’agire morale
Avere scienza significa sapere quali azioni sono buone e quali no
Per Socrate la natura umana non coincide con il corpo e quindi la virtù non dipende da qualità fisiche
L'uomo è la sua anima (luogo dove ricercare il bene, anima = intelligenza) e quindi è un soggetto consapevole la cui aspirazione principale è capire cosa è bene e cosa non lo è
Aretè = avvicinarsi alla verità morale
Socrate: "Io dico che massimo bene per l’uomo è fare ogni giorno ragionamenti sul vivere bene"
Per Socrate quindi era importante piuttosto chiedersi: chi sono io, chi sei tu, che cosa è l’uomo?
Quindi viste le tre tesi allora no verità assoluta
Quindi la parola diventa importante e può essere portatrice di persuasione, di credenza e di suggestione
retorica = arte del persuadere
Tre tesi
Se fosse pensabile l’essere rimarrebbe inesprimibile
la parola non può comunicare in maniera veritativa qualcosa che sia altro da sé: la parola esprime nient’altro che parola
Se l'essere esiste non potrebbe essere conoscibile/pensabile
Esiste distinzione fra essere e pensiero
Non esiste l’essere, ossia nulla esiste
Se l'essere è ingenerato né generato allora è nulla
allora «su qualsiasi argomento è possibile avere due opinioni fra loro opposte» (= «antilogie») entrambe vere per verità
Anche se non esiste una realtà oggettiva, per Protagora era doveroso rendere più forte, mediante argomenti dialettici, quell’opinione che è più utile, in una data circostanza, alla città nel suo complesso
Il sofista sa riconoscere l'interesse collettivo
la verità perde importanza a favore della dialettica che mostra la tesi più forte
eristica = pura contesa verbale dove quel che conta è prevalere
Quindi la verità dipende da una disposizione soggettiva e non dalla realtà oggettiva
relativismo nella sua forma estrema, vale a dire il soggettivismo: la verità dipende dal soggetto, ciascuno ha la sua verità
"l’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono, per ciò che sono, di quelle che non sono, per ciò che non sono"
«uomo» = il singolo individuo umano
«cose» = stati di cose reali, fatti in genere
«misura» = il criterio di verità = quel che decide se un giudizio è vero (ricordiamo Parmenide)
Seconda generazione
Teorizzano apertamente l’illegalità e l’immoralismo
Scuola naturalistica: contrapponeva la legge positiva a quella naturale, privilegiando quest’ultima e relativizzando la prima
Sofisti politici: teorizzazione dell'immoralismo per fini politici
Eristi: pura contesa verbale dove conta solo prelavere
Prima generazione
Formulano chiaramente le tesi del relativismo e dello scetticismo (nichilismo) ma non ne traggono ancora conseguenze distruttive in campo politico e morale
Protagora e Gorgia
Democrazia come forma politica
Atene grande potenza
Contestano il principio aristocratico per cui i posti di potere vanno ereditati per diritto di nascita, e sostengono che la «virtù» (= abilità = Aretè) è un obiettivo alla portata di tutti, anche di chi non vanta nobili natali
Sofisti maestri di dialettica (Zenone) che ripresero come l'arte di avere ragione con qualsiasi mezzo (lecito o illecito)
Sofisti maestri di retorica: parlare in maniera seducente con capacità persuasiva
In cambio di pagamento promettono di rendere i seguaci dei politici capaci e di successo
Successivamente
Sofista = venditore di sapere vano ed ingannevole
Inizialmente
Sofista = sapiente = colui che è in possesso di sapere pratico
Nascita e morte non sono uscita dal nulla e ritorno in esso ma un comporsi e dividersi di elementi primordiali immuitabili
L'Intelligenza motrice unisce i semi per creare la realtà. L'intelligenza è all'origine del cosmo
L'intelligenza agisce per un fine
Le unità di base sono dette semi (infiniti) oppure Omeomerie dirà Aristotele
portò per primo la filosofia attorno al 463 in Atene e contribuì a far conoscere un nuovo modello di vita, quello filosofico, che si affermerà con i Sofisti e Socrate
«Pluralisti» perché sostengono che il livello originario è formato da una pluralità di elementi primitivi immutabili, mentre i mutamenti, che si osservano al livello più superficiale, sono congiunzioni o disgiunzioni di quegli elementi primi stabili
Filosofia del Lego come le tessere che unite creare una realtà differente ma la tessera è unica ed immutabile
nulla passa dal non essere all’essere e viceversa, eppure diventa possibile concepire il divenire: «logos» e «fenomeni» sono entrambi salvi
Scoprì la confutazione della confutazione, ossia la dimostrazione per assurdo
Teoria dello stadio tendeva a dimostrare che la velocità, considerata come una delle proprietà essenziali del movimento, non è qualcosa di oggettivo, ma di rela- tivo, e che, quindi, è relativo e non oggettivo anche il movimento di cui è proprietà essenziale.
Teoria della freccia Dimostrava che una freccia scoccata dall’arco, che l’opinione crede essere in movimento, in realtà è ferma. Infatti, in ciascuno degli istanti in cui è divisibile il tempo del volo, la freccia occupa uno spazio identico; ma ciò che occupa uno spazio identico è in riposo; allora, se la freccia è in riposo in ciascuno degli istanti, lo deve essere anche nella totalità (nella somma) di tutti gli istanti.
Teoria di Achille e della tartaruga Non meno famoso è quello “di Achille e della tartaruga”, che dimostra come Achille, noto per essere “il piè veloce”, non potrà mai raggiungere la tartaruga, nota per essere lentissima. Infatti, se si ammettesse l’opposto, si ripresenterebbero le identiche difficoltà viste nel prece- dente argomento.
Teoria della dicotomia Gli avversari di Parmenide sostenevano che un corpo possa, muovendo da un punto di partenza, giungere a un termine stabilito. Zenone, con la sua argomentazione, confuta questa teoria: infatti, tale corpo, dice Zenone, prima di raggiungere la meta, dovrebbe percorrere la metà della strada che deve percorrere e, prima ancora, la metà della metà e, quindi, la metà della metà della metà, e così via, all’infinito (la metà della metà della metà... non perviene mai allo zero). Matematicamente, questa distanza è esprimibile come la somma di infiniti segmenti che sono l’uno la metà dell’altro e le cui misure formano una progressione geometrica di ragione 1/2. Dunque se l’unità di misura è il segmento AB di valore 1 (cioè l’intero) avremmo che 1 = 1/2 + 1/4 + 1/8 + 1/16 ... all’infinito. È questo il primo argomento, detto “della dicotomia”.
Considerato da Aristotele l'inventore della dialettica
dialettica = quel tipo di ragionamento che assume in premessa la tesi dell’avversario, quindi ne deduce una contraddizione e dimostra così, indirettamente, la verità della tesi opposta
Due esempi di dialettica
Radicale innovatore, con la sua teoria dell'essere. Presenta il suo racconto con una Dea che gli indica 3 possibili vie della ricerca della verità:
3) La via dell'opinione plausibile (doxa plausibile)
Esistono apparenze (cose che appaiono come sono e cose che appaiono come non sono) nel mondo e gli opposti sono ambedue essere. Esempio: il giorno e la notte sono insieme l'essere
Frammenti distrutti non è possibile dire altro
2) La via dell'errore, cioè la via dei sensi (il sentiero della notte) opinioni fallaci (doxa fallace)
Sono i nostri sensi che parrebbero attestare il non essere
Le esperienza portano a confondere l’ente/essere con il non-essere
1) La via della verità, cioè della ragione, logos (il sentiero del giorno)
1. Cercare la verità significa dare dei giudizi
2. I giudizi possono essere due: - ciò che è, è bene che sia - ciò che non è, è necessario che non sia
3. Qualunque sia l’oggetto x, designato dal soggetto di tali giudizi, si tratta pur sempre di “qualcosa che è”, di un “ente”. E, in quanto ente, l’essere fa parte della sua definizione, «non è possibile che non sia»
4. L'ente non può essere diviso dall'essere. L'ente è e non può in alcun modo non essere = Antenato del principio di non contraddizione di Aristotele
5. Ne derivano queste proprietà della realtà, del mondo: ingenerato (se fosse generato ci sarebbe un momento in cui non è), indistruttibile, immortale, immobile, uno, perfetto
Introduce al posto di physis, il concetto di ente/essere = ciò che è
è necessario dire e pensare che ciò che è sia
Tutto quindi è conoscibile dal pensiero, non ci sono parti oscure, non ci sono errori perché tutto è regolato dal numero
L'errore è frutto dell'irrazionalità
Il numero a sua volta è composto da due parti. Una limitata (ordine) ed una illimitata (disordine)
Lo 0 non esiste, l'1 ha un valore primo (principale).
Aristotele disse anche che i Pitagorici vedevano che le note e gli accordi musicali consistevano nei numeri
Fu Filolao di Crotone che per primo stilò e divulgò le dottrine della scuola di cui era a capo
A differenza dell’Orfismo, esigeva la vita comune e l’apprendimento del sapere matematico/filosofico
La novità consisteva nel culto (esercitato insieme) della scienza come mezzo di purificazione
Regola di vita pitagorica
ordine universale perfettamente razionale e necessario dove la ragione è sopra l'esperienza
Emanuele Severino (1929 -2020), esponente del cosiddetto Neoparmenidismo
Platone (428-348 a.C) ne conservò lo spirito e molti elementi dottrinali
logos dentro l'anima
Reale riassume il pensiero di Eraclito: "il divenire è dato dagli opposti che si contrastano, e contrastandosi si pacificano, allora è chiaro che nella sintesi degli opposti sta il principio che spiega tutta la realtà visibile"
Elemento primordiale = il fuoco (il sole)
si accende e si spegne, produce cose nuove («bisogno») e ne consuma altre (si presta all'armonia dei contrari)
Tutto cambia non a caso ma con un ordine, con un logos e scopre che per esserci mutamento si devono ammettere
la coesistenza dei contrari
il divenire quindi è per contrasto e per equilibrio tra forze opposte (armonia dei contrari)
3) Il discorso
che lo esprime e lo comunica
2) L'intelligenza
come legge universale colta dall'esperienza
1) La legge
ossia la modalità costante secondo cui le cose si generano, crescono e si dissolvono
I divini universi invece nascono e periscono ciclicamente
Il principio divino non nasce ne perisce
Karl Popper (filosofo del '900) ha giudicato «questa concezione di Anassimandro [...] una delle più audaci, rivoluzionarie e portentose idee di tutta la storia del pensiero umano»
Le cose nascono per ingiustizia e muoiono per espiazione (ristabilendo la giustizia)
3) in cui finiscono
2) di cui sono formate
1) Ciò da cui tutte le cose traggono origine
Tutto è pieno di dei = tutto è pervaso dal principio originario
Tutto il suo ragionamento è basato sul logos = ragione
Principio unico originario = acqua (non acqua odierna ma un'acqua primordiale)
il nutrimento di tutte le cose è umido» e che i semi e i germi di tutte le cose «hanno natura umida», e quindi che il totale disseccamento è la morte. Poiché, dunque, la vita è legata all’umido e l’umido presuppone l’acqua, l’acqua è l’origine ultima della vita e di tutte le cose
Iniziatore della filosofia della Physis
Affermò per primo che esiste un principio originario causa di tutte le cose che sono
Tale principio è l'acqua
Physis 2 = Grande varietà degli enti distinti tra loro ma originati da un unico ente che rimane celato = aspetto qualitativo
Physis 1 = Natura = Tutta la realtà nella sua interezza (compreso uomo) = aspetto quantitativo
Crescere
Nascere
Far Apparire
Generare
INDAGINE RAZIONALE
aspira unicamente alla pura acquisizione del vero
questo, a loro giudizio, è indice della sua libertà e della sua prerogativa “divina”
VOLONTA' DISINTERESSATA DEL VERO
«Una volta spiegata l’origine, è facile spiegare anche il fine, ossia lo scopo della filosofia secondo i Greci. Se l’origine della filosofia è un bisogno di conoscenza e di sapere, il suo fine dovrà essere appunto l’appagamento di questo bisogno e dunque il conoscere ricercato per sé stesso e non per scopi ulteriori»
DESIDERIO DI SAPERE E MERAVIGLIA
La «meraviglia» fa sorgere la domanda e questa innesca la ricerca della causa che, una volta trovata, fornisce la risposta alla domanda di partenza
SCIENZA UNIVERSALE
Perché indaga le cause e i princìpi della realtà nel suo complesso. I Greci usavano la parola «intero» (to òlon): vale a dire il tutto in senso integrale, tutte le cose sia sotto l’aspetto estensivo che intensivo, la totalità delle cose nella totalità delle loro parti o momenti, proprietà o relazioni. Aristotele ha coniato l’espressione «l’ente in quanto ente» o «l’essere in quanto essere»
Anticamente scienza significava un sapere fondato La filosofia è scienza perché non si accontenta dei dati di fatto, ma ne cerca il perché
Filosofia affine alla religione, non contro
Anche se per la filosofia greca, l'uomo può raggiungere con la ragione un autosufficienza simile a quella degli dei
Il rapporto tra religione e filosofia, nell’antichità, è stato sempre di natura “simbiotica”
Passaggio dal mythos (dei di Omero) al logos (ragione)
Critica alla rappresentazione antropomorfica degli dei come Senofane "Se i buoi, i cavalli e i leoni avessero mani e potessero dipingere come gli uomini, dipingerebbero immagini degli dèi simili ai buoi, ai cavalli e ai leoni"
Il mythos era considerata come la religione (non avendo un libro sacro)
FA = filosofia greca = filosofia pagana
i filosofi continuarono nella quasi totalità a pensare, a insegnare, e a scrivere in greco anche quando subirono l'influsso nel II sec. a.C. della potenza romana.
La svolta della parola avviene con Platone, che assegna alla parola philosophia un senso nuovo, definito, tecnico: indica il SAPERE PIU' ELEVATO riguardante la verità dell'essere
Caratteri della filosofia
Scopo
Disinteressato amore di verità
Metodo
E' ricerca razionale di tutta quanta la realtà (logos = ragione)
Contenuto
La filosofia vuole spiegare la totalità delle cose
Poi i sofisti spostano l'attenzione sulla natura dell'uomo (aretè = virtù morale) e quindi nasce così il problema morale
In un primo momento la totalità del reale fu vista come physis (natura) e come cosmo, quindi il problema filosofico per eccellenza fu il problema cosmologico
Prime domande: come sorge il cosmo? In quali momenti si genera?
SOCIETA' E POLITICA
• Libertà di speculare sulla religione • Libertà politica dei greci (non sottostare a potere religioso o politico) • Fioritura di artigianato e commercio nelle colonie • Uomo concepito come cittadino
RELIGIONE
Entrambe antropomorfe e naturaliste ma la prima confonde il divino con con i fenomeni naturali e i sentimenti umani mentre per la seconda il divino non è nessuno di questi due
RELIGIONE DEI MISTERI
• Orfismo maggior esponente (dal poeta Orfeo) • Anima immortale (dualismo corpo-anima) • Anima (demone) è caduta in un corpo a seguito di una colpa originaria • Anima si reincarna dopo la morte del corpo per espirare la colpa originaria • La vita orfica con riti (misteri) pone fine al ciclo della reincarnazione • Chi segue i misteri ha un premio nell'aldilà
RELIGIONE PUBBLICA
• Modello degli dei dato da Omero • tutto ciò che accade viene spiegato in funzione di interventi degli dei • dei umanizzati (e Zeus è la personificazione della giustizia, Atena dell’intelligenza) • è una forma di naturalismo (l'uomo fa ciò che è nella sua natura) • uomini mortali, tutto finisce con la morte
ARTE-POESIA
Poemi di Omero (in Grecia non esisteva un testo sacro come la Bibbia quindi Iliade ed Odissea erano importantissimi per veicolare credenze religiose. Non essendoci dogmi il pensiero era libero) hanno caratteri utili per la nascita della filosofia: • Armonia, proporzione, misura • Ricerca delle cause dei fatti narrati • Realtà rappresentata nella sua interezza Esiodo e la Teogonia (nascita di tutti gli dei) • Cosmogonia (ossia spiegazione mitico-poetica e fantastica della genesi dell’universo e dei fenomeni cosmici) • Ricerca del principio primo • Concetto di limite, giusta misura