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da Michele Liuzzi mancano 2 anni

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Filosofia Antica

Filosofia Antica

LA FILOSOFIA ANTICA

Cap.10 PLOTINO E IL NEOPLATONISMO

Plotino
L'uomo = la sua anima

L’attività più alta dell’anima consiste nella libertà (del pensiero)

I destini dell’anima consistono nel ricongiungimento al divino

Ritorno all'Uno mediante estasi

Plotino come escatologia platonica

Terza Ipostasi: L'Anima

L’Anima deriva dallo Spirito come questo deriva dall’Uno

Lo Spirito che contempla se stesso produce l'Anima

Anima = confina con il sensibile

3 FORME DELL'ANIMA

Le anime particolari, quelle che “scendono” ad animare i corpi, gli astri e i viventi tutti

l’Anima del tutto, che è l’Anima in quanto creatrice del mondo e dell’universo fisico

l’Anima suprema, l’Anima come pura ipostasi che resta in stretta unione con lo Spirito da cui proviene

Anima = Principio di movimento

Seconda Ipostasi: Nous o Spirito

Come nasce lo Spirito?

Spirito è tutte le cose = Idee di Platone

Uno è la potenza di tutte le cose

Come potenza che pensa e contempla se stessa, così:

3) Nasce la molteplicità di pensiero

2) Nasce il pensiero vero e proprio

1) Nasce l'essere

Nous = l’Intelligenza che pensa la totalità degli intellegibili = Spirito

E' la capacità di comprendere la realtà

Origine dell'anima e dell'universo

Prima emanazione da Dio

Prima Ipostasi: Il principio dell'unità è l'Uno in sé

Problemi

Problema di derivazione delle cose

Perché e come dall’Uno sono derivate altre cose?

Ipotesi

Sorgente che genera fiumi

Fuoco da fuoco

Luce la luce

Problema metafisico ultimativo

Perché c’è l’Assoluto e perché è quello che è?

Egli è come ha voluto essere

Uno “si autopone”, è attività autoproduttrice, è il Bene che crea se stesso

Caratterizzazioni positive dell'Uno

Uno in sè = assolutamente semplice = causa di tutte le altre cose

Uno al di sopra dell'essere e non ha limite

Uno diverso da sostanza immobile

Per Aristotele è finita

Uno diverso da Idee

Per Platone forma ed essenza hanno un limite

Termini con i quali Plotino designa il principio assoluto sono:

Bene

Infinitudine dell'Uno (senza fine)

Concetti di base

Enneidi oper in 9 parti di Plotino

L' Uno è il principio supremo di unità “al di sopra” dell’essere e dell’intelligenza

Plotino riprende dottrine non scritte di Platone

L'Uno è ipostasi = sostanza, che trascende lo stesso Essere

Ogni ente è tale in virtù della sua unità: tolta l’unità è tolto l’ente

Ammonio Sacca
fu educato in una famiglia cristiana ma dopo essersi dedicato alla filosofia, tornò alla religione pagana

Purtroppo non scrisse nulla e il suo pensiero è assai difficilmente ricostruibile

Alessandria, che si colloca a cavallo fra il II e il III secolo d.C. partono i pilastri del movimento

Cap.9 STOICISMO

L'ETICA
= raggiungimento della felicità che si persegue vivendo “secondo natura”

Azioni perfette e doveri

La maggior parte degli uomini, che è incapace di azioni “moralmente perfette” è invece capace di “azioni convenienti”, ossia è capace di assolvere dei “doveri”.

Azioni perfette solo il filosofo

Gli indifferenti

Tutte quelle cose che sono relative al corpo, sia che nuocciano sia che non nuocciano, sono considerate indifferenti (adiáphora) o più esattamente moralmente indifferenti

Il bene è utile, il male è il nocivo

Livello morale

Finalismo e provvidenza

Concezione finalistica: logos produce tutte le cose quindi tutto è perfetto e per il bene

Cosmologia

Alla distruzione del mondo seguirà una “rinascita” del medesimo.

Come presocratici, stoici mondo è generato quindi corruttibile (muore)

C'è fuoco che crea e fuoco che brucia e distrugge

Materialismo monistico e panteistico

Panteismo stoico

Dio è in tutto ed è tutto poiché coincide con il cosmo

Materialismo monistico

L’intero universo è così come un unico grande organismo, in cui il tutto e le parti si armonizzano e “simpatizzano”, ossia sentono in corrispondenza l’una con l’altra e in corrispondenza con il tutto (dottrina della “simpatia” universale) (monistico)

Il logos è visto come una forza divina che pervade tutto ciò che esiste e che guida l'evoluzione dell'universo verso un fine ultimo, che è la perfezione (ilozoistico)

Respingendo la teoria degli atomi degli epicurei, gli stoici ammettono la divisibilità all’infinito dei corpi, e quindi la possibilità che le loro parti si possano intimamente unire, in modo che due corpi possano fondersi perfettamente in uno

Per gli stoici il cosmo è come un immenso organismo vivente, in cui tutto è vita (ilozoismo)

essere = corpo = stessa cosa perché corpo prova sofferenza

LA LOGICA
Dialettica divisa in due parti

forme di pensiero

linguaggio e sua struttura

Zenone
l’avvenimento che più lo scosse fu la fondazione del Giardino

Stoà e Accademia

Etica come frutti

i frutti, che sono ciò a cui mira tutto l’impianto, rappresentano l’etica

Fisica come alberi

gli alberi rappresentano la fisica, perché sono come la struttura fondamentale, ovvero ciò senza cui non ci sarebbe il frutteto

Filosofia come frutteto

Il frutteto rappresenta un luogo ideale per gli Stoici, dove le piante sono curate e coltivate in modo virtuoso, per produrre frutti sani e gustosi. Allo stesso modo, gli Stoici sostenevano che la vita morale ideale dovrebbe essere curata e coltivata in modo virtuoso, per produrre una vita piena di saggezza e autocontrollo

Anche Zenone e la Stoà accettano la tripartizione della filosofia stabilita dall’Accademia, che era stata sostanzialmente accolta anche da Epicuro

TRIPARTIZIONE IN LOGICA, FISICA, ETICA

base della conoscenza nella sensazione

divenne avversario dei dogmi del Giardino

3 periodi della Stoà

Stoà romana o della Nuova Stoà

età cristiana, in cui la dottrina si fa essenzialmente meditazione morale e assume forti toni religiosi, in conformità con lo spirito e con le aspirazioni dei nuovi tempi.

Media Stoà

fra il II e il I secolo a.C., e che è caratterizzato da infiltrazioni eclettiche (diverse) nella dottrina originaria

Antica Stoà

fine IV a tutto il secolo III a.C. Zenone, Cleante di Asso, Crisippo di Soli

tenne le sue lezioni in un Portico (greco portico= stoà)

stoà = stoici (quelli del portico)

rinnegava la metafisica e ogni forma di trascendenza e concepiva la filosofia = “arte del vivere”
nato a Cizio nell’isola di Cipro intorno al 333/332 a.C. e trasferitosi in Atene nel 312/311 a.C., attratto dalla filosofia.

Cap.8 EPICURO di SAMO (EPICUREISMO)

Conseguenza dell'etica
IL QUADRIFARMACO

Il rimedio ai problemi è il quadrifarmaco di Epicuro che porta pace e felicità

4) il male, infine, o è di breve durata oppure è facilmente sopportabile

3) il piacere, quando lo si intenda correttamente, è a disposizione di tutti

2) è assurda la paura della morte, la quale non è nulla

1) sono vani i timori degli dei e dell’aldilà

ESALTAZIONE DELL'AMICIZIA

l’uomo ha cessato di essere uomo-cittadino ed è diventato puro uomo-individuo

Amicizia l'unico legame nulla viene imposto dal di fuori e in modo innaturale

VITA POLITICA (viene svalutata)

La vita pubblica non arricchisce l’uomo, ma lo disperde e lo dissipa

Vita politica è innaturale perché comporta dolori e turbamenti

IL MALE E LA MORTE

Ma quando ci colgono i mali fisici non voluti che cosa dobbiamo fare? Epicuro risponde: se è lieve, il male fisico è sempre sopportabile e non è mai tale da offuscare la gioia dell’animo; se è acuto, passa presto; e, se è acutissimo, conduce presto alla morte, la quale, in ogni caso, come vedremo, è uno stato di assoluta insensibilità.

E la morte?

Morte = dissoluzione degli atomi

Morte male solo su chi pensa che lo sia

E i mali dell’anima?

Filosofia di Epicuro è antidoto

Prodotti dalle opinioni fallaci

ANARCHIA = assenza di paura/preoccupazione

I desideri e i piaceri del primo gruppo (naturali e necessari) sono gli unici che vanno sempre e comunque soddisfatti

perché servono per l'eliminazione del dolore

L'ETICA = scopo ultimo di tutto il pensiero epicureo
il suo fondamento è il PIACERE

EDONISMO = ricerca del piacere il fine della vita dell’uomo

Il vero piacere per Epicuro

mancanza di turbamento nell’anima (atarassía)

assenza di dolore nel corpo (aponía)

Piacere = l’assenza di dolore

- piaceri naturali e necessari; - piaceri naturali ma non necessari; - piaceri non naturali e non necessari.

LA FISICA è necessaria per dare fondamento all’etica
Corpi = realtà esistenti = aggregati di atomi

Anima aggregato di atomi

Grandezza

Peso

Figura

L’anima, come tutte le altre cose, è un aggregato di atomi, come tutti gli altri aggregati, non è eterna, ma mortale

Gli dei: sono fatti anch'essi di atomi sottilissimi, vivono fuori del nostro mondo, nei cosiddetti interspazi. Epicuro crea un originale rappresentazione degli dei chiamata Deismo.

Le uniche realtà' esistenti sono per lui, I CORPI, che non sono altro che aggregati di atomi. Le caratteristiche essenziali sono: figura, il peso e la grandezza.
Logica
Epicuro = nessuna sensazione può fallire
Platone = sensazione confonde anima
EPICURO
Tripartizione della filosofia

ETICA: il fine dell’uomo (la felicità) e i mezzi per raggiungerlo

FISICA: la seconda studia la costituzione del reale

LOGICA: elaborare i canoni secondo i quali riconosciamo la verità e per questo fu detta “canonica”

Il Giardino

La scuola era situata in un giardino privato e i suoi membri, chiamati epicurei, si riunivano lì per discutere filosofia e condurre ricerche

Scuola filosofica fondata da Epicuro ad Atene

Epicuro (341-270 a.C.)

PREMESSA

3) l'uomo greco si scopre "individuo isolato e indifeso" difronte alle novità dell'impero

2) fine del regime della polis. Le "città - stato" persero la loro autonomia e furono assorbite in un regno centralizzato

1) diffusione della lingua greca, che divenne la lingua comune

Storia

Nei 3 secoli successivi né il platonismo, né l'aristotelismo occuparono il centro della F.A. ma epicureismo, stoicismo e scetticismo

Alessandro Magno alla conquista dell'oriente (334-323 a.C.)

Cap.7 ARISTOTELE

LA LOGICA, LA RETORICA, LA POIETICA
POIETICA

si occupa delle poesie

RETORICA

la retorica si occupa dei discorsi

LA LOGICA:

I GIUDIZI E LE PROPOSIZIONI

= la forma più elementare di conoscenza

LE CATEGORIE:

10 categorie: sostanza, quantità, qualità, relazione, luogo, tempo, posizione, stato, azione e passione.

sono utilizzate per organizzare e comprendere la realtà

Ognuna di queste categorie rappresenta un aspetto diverso delle cose che esistono nel mondo e sono utilizzate per analizzare e comprendere la realtà.

le categorie = nozioni fondamentali o classi di cose che esistono nel mondo

logica = forma del discorso probante (che pretenda di dimostrare qualcosa)

= analitica = risoluzione

LA FISICA
"LA FILOSOFIA SECONDA"

SCIENZA delle forme e delle essenze

Studia la realtà sensibile

Caratterizzata dal movimento

LA METAFISICA
PROBLEMI INERENTI LA CAUSA SOPRASENSIBILE

quali siano i suoi rapporti con il sensibile

Dio è oggetto d'amore ma non ama

Dio pensa a se medesimo e non alle realtà del mondo

se sia una sola o se siano molte

Il motore immobile non spiega il movimento di tutte le sfere celesti. Queste sfere sono mosse da Intelligenze analoghe al Motore Immobile, inferiori a lui

Politeismo? Il Divino già per i naturalisti includeva strutturalmente molti enti. Lo stesso vale per Platone. Analogamente, per Aristotele, divino è il Motore Immobile, divine sono le sostanze soprasensibili e immobili motrici dei cieli, e divina è anche l’anima intellettiva degli uomini; divino è tutto ciò che è eterno e incorruttibile

Nasce un problema

Il Dio aristotelico non è creatore delle 55 intelligenze motrici

Per Aristotele Dio solo il primo motore immobile

quale sia la natura di tale sostanza

Ma che cosa pensa Dio? Dio pensa la cosa più eccellente. Ma la cosa più eccellente è Dio stesso. Dio pensa se stesso: è attività contemplativa di se medesimo: «è pensiero di pensiero»

Dio = eterno, immobile, atto puro, scevro di potenzialità e di materia, vita spirituale e pensiero di pensiero

Aristotele ha distinto la scienza/la logica in tre grandi branche
Scritti
Esoterici

non erano destinati al pubblico, ma solo ai discepoli e quindi erano patrimonio “interno” della scuola

Essoterici

forma dialogica e destinati al grande pubblico, ossia “fuori” della scuola

Conobbe i più noti scienziati del tempo, a cominciare dal celebre Eudosso, il quale probabilmente, almeno all’inizio, fu il personaggio più influente, trovandosi Platone, in quel periodo, in Sicilia.
Diciotto anni, cioè nel 366/365 a.C., ormai orfano da qualche tempo, si recò ad Atene ed entrò quasi subito nell’Accademia platonica.
Padre medico al servizio di Re Aminta di Macedonia (Padre di Filippo il Macedone)
Nacque nel 384/383 a.C. a Stagira, città al confine macedone

Cap.6 PLATONE

IL MITO DELLA CAVERNA
Conseguenze

4) Concezione politica di Platone

Platone parla di un “ritorno” nella caverna di colui che si era liberato dalle catene di coloro in compagnia dei quali egli prima era stato schiavo

3) Il mito della caverna simboleggia anche l’aspetto ascetico, mistico e teologico

la vita nella dimensione dei sensi e del sensibile è vita nella caverna, così come la vita nella dimensione dello spirito è vita nella pura luce; il volgersi dal sensibile all’intellegibile è espressamente rappresentato come “liberazione dai ceppi”

2) Il mito simboleggia i gradi della conoscenza

ombre come immaginazione e poi la realtà come intellezione

1) Vari gradi ontologici della realtà

Sensibile e soprasensibile

Spiegazione

4) Se un prigioniero si libera, vedrebbe la realtà delle cose diversa da quella che credeva

3) Credono che quella è la realtà

2) I prigionieri vedono solo le ombre delle persone che si proiettano sul fondo della caverna e sentono solo l'eco delle voci

1) Uomini vivono in una caverna legati e possono guardare solo il fondo della caverna stessa

LA DOTTRINA DELL'ANIMA
L'ANIMA E' DOTATA DI 3 PARTI

RAZIONALE

Sa valutare e scegliere ciò che è bene e ciò che è male

IRASCIBILE

reagisce d'istinto alla fatica e al pericolo

CONCUPISCIBILE

desidera i piaceri e rifiuta i dolori

3 classi di piaceri:

INNATURALI E NON NECESSARI

ricchezza, potere, ...

NATURALI E NON NECESSARI

vesti raffinate, piacere sessuale, tendere all'eccesso..

NATURALI E NECESSARI

il bere, il mangiare, coprirsi, riposarsi...

IMMORTALITA' DELL'ANIMA

L'anima conosce le idee. L’anima conosce verità eterne, quindi ha una natura a loro affine

Nessuna sopravvivenza, anch'essa teoricamente possibile

Sopravvivenza dopo la morte (argomentata nell' Apologia)

HA IMPRONTA DUALISTICA:

L'uomo è un anima rivestita di un corpo

Nel Gorgia il corpo è paragonato ad una tomba. Nel Fedone è definito una prigione.

PARADOSSI

Secondo paradosso

“fuga dal mondo” Platone stesso ce lo svela nel modo più esplicito nel Teeteto, spiegandoci che fuggire dal mondo significa diventare virtuosi e cercare di assimilarci a Dio.

se l'anima è immortale e spirituale, perché sarebbe attratta dal mondo sensibile e dalle sue attrazioni temporali?

Platone intendeva che l'anima è attratta dalle cose sensibili, perché ha bisogno di queste esperienze per apprendere e crescere, altrimenti non potrebbe raggiungere la verità e la conoscenza vera

Primo paradosso

(Fedone) L’anima deve cercare di fuggire il più possibile dal corpo, e perciò il vero filosofo desidera la morte e la vera filosofia è “esercizio di morte”.

La morte è un episodio che ontologicamente riguarda unicamente il corpo; essa non solo non danneggia l’anima, ma le arreca grande beneficio, permettendole di vivere una vita più vera, una vita tutta raccolta in se medesima, senza ostacoli e veli, e interamente congiunta con l’intellegibile. Questo significa che la morte del corpo dischiude la vera vita dell’anima

TEORIA DELLA CONOSCENZA E DIALETTICA
GRADI DEL CONOSCERE

DOXA: sapere incerto, dubbia

non può essere considerata vera conoscenza

EIKASIA: immaginazione, fantasia, si riferisce alle riproduzioni degli oggetti, arte, poetica, pittorica, queste per Platone sono immagini pallide delle idee.

PISTIS: credenza fondata, ci sono opinioni che descrivono correttamente i fatti ma che non forniscono la ragione della loro correttezza.

EPISTEME: sapere fermo, certo, stabile

vera conoscenza

DIANOIA: ragione, qui indica le conoscenze matematiche, anche se le dimostrazioni vanno aldilà della portata dei sensi. La matematica non può essere la conoscenza suprema.

NOESIS: dialettica, pensiero puro supremo o intellezione. Nella Repubblica la filosofia è chiamata dialettica.

Come accedere all'intellegibile?

Prima risposta nel Menone dove conoscenza = “anamnesi”, cioè una forma di “ricordo”, un riemergere di ciò che esiste già da sempre nell’interiorità della nostra anima. Il Menone presenta la dottrina in una duplice maniera: una mitica e una dialettica

DIALETTICA

Procedimento che è insieme discorsivo e intuitivo per cogliere le pure Idee

Procedimento per cui l’intelletto passa da Idea a Idea = dialettica, cosicché il filosofo è il “dialettico” per eccellenza.

Dialettica discensiva = (cammino opposto) parte dall’Idea suprema, o da Idee generali e procedendo per divisione (procedimento diairetico) giunge alle Idee che non includono in sé ulteriori Idee

Dialettica ascensiva = libera dai sensi e dal sensibile e porta alle Idee e poi, da Idea a Idea, alla suprema Idea con procedimento sinottico (che via via abbraccia la molteplicità nell’unità).

MITICA

3 PROVE A RIGUARDO:

3) NEL FEDONE: PROVE MATEMATICHE Un’ ulteriore riprova dell’anamnesi Platone l’ha fornita nel Fedone. Platone argomenta quanto segue. Noi constatiamo con i sensi l’esistenza di cose uguali, maggiori e minori, quadrate e circolari, e altre analoghe. Ma, a una attenta riflessione, noi scopriamo che i dati che ci fornisce l’esperienza, tutti i dati, senza eccezione di sorta, non si adeguano mai in modo perfetto, alle corrispondenti nozioni che, pure, noi possediamo indiscutibilmente: nessuna cosa sensibile è mai “perfettamente” e “assolutamente” quadrata o circolare, eppure noi abbiamo queste nozioni di uguale, di quadrato e di circolo “assolutamente perfetti”

2) LO SCHIAVO Ma, subito dopo, sempre nel Menone, le parti vengono rovesciate. Dopo l’esposizione mitologica, Platone interroga uno schiavo, ignaro di geometria, e riesce a fargli risolvere, solamente ponendogli delle domande alla maniera di Socrate, una complessa questione di geometria (implicante la conoscenza del teorema di Pitagora). Dunque, argomenta Platone, poiché lo schiavo non aveva prima mai studiato la geometria e poiché non gli era stata fornita da nessuno la soluzione, dal momento che egli l’ha saputa raggiungere da solo, non resta che concludere che egli l’ha tratta da se stesso, dalla propria anima, ossia che se ne è ricordato.

1) PREESISTENZA DELLE ANIME Argomento mitico-religioso, si rifà alle dottrine orfico-pitagoriche, secondo le quali, come sappiamo, l’anima rinasce più volte e così è immortale. L’anima, pertanto, ha visto e conosciuto la realtà tutta, la realtà dell’aldilà e la realtà dell’aldiqua. Se così è, conclude Platone, è facile capire come l’anima possa conoscere e apprendere: essa deve semplicemente trarre da se medesima la verità che sostanzialmente possiede da sempre: e questo “trarre da sé” è un “ricordare”.

LA TEORIA DELLE IDEE
LA STRUTTURA DEL MONDO DELLE IDEE

Cooperazione due principi = idee

Mondo fisico deriva dalle Idee (principio materiale)

Demiurgo (dio-artefice) prende Idee e plasma chora (realtà sensibile) per amore di bene

Secondo principio (originario ma inferiore) = Diade

Il principio supremo = Uno (Bene nella Repubblica)

I CARATTERI DELLE IDEE

Rapporti tra sensibile e intellegibile

parousia o presenza

La parousia è quindi il processo attraverso il quale una forma o idea diventa presente o "si manifesta" nel mondo sensibile

koinonia o comunanza

le cose del mondo sensibile sono unite tra di loro e con le idee o le forme del mondo intellegibile attraverso una relazione di somiglianza

metessi o partecipazione o ne sono comprese

le cose del mondo sensibile partecipano o hanno una relazione con le idee o le forme del mondo intellegibile

mimesi o copie o imitazione

una rappresentazione della realtà che non raggiunge la verità delle cose, ma solo l'apparenza

Caratteristiche

• l’intellegibilità • l’incorporeità • l’essere in senso pieno (le Idee sono l’essere che veramente è) • l’immutabilità • la perseità (le Idee sono in sé e per sé, ossia assolutamente oggettive); • l’unità

Le espressioni più famose con le quali Platone ha indicato le Idee sono indubbiamente in sé, per sé, e anche in sé e per sé (il bello-in-sé, il bene-in-sé, ecc.), assai spesso fraintese, e diventate oggetto di aspre polemiche, già dal momento in cui Platone le ha coniate

I DUE PIANI DELL'ESSERE tutto il pensiero occidentale sarà condizionato, in modo decisivo, da questa “distinzione

PIANO METAFENOMENICO : l’altro invisibile, metafenomenico, coglibile con la sola mente, e dunque puramente intellegibile.

PIANO FENOMENICO: La “seconda navigazione” conduce, dunque, a riconoscere l’esistenza di due piani dell’essere: uno fenomenico e visibile.

COSA SONO LE IDEE?

esistono una serie di idee oggettive che sono indipendenti dal mondo fisico e rappresentano la realtà vera e più profonda

idee = forme

PUNTO DI PARTENZA

Scoperta dell’esistenza di una realtà soprasensibile (dimensione soprafisica dell’essere)

Naturalisti (physis) cercavano di spiegare i fenomeni ricorrendo a cause di carattere fisico e meccanico (acqua, aria, terra, fuoco, caldo, freddo, condensazione, rarefazione, ecc.).

"Seconda navigazione"

l’apporto personale di Platone, la navigazione fatta con le proprie forze e perciò assai più faticosa.

la seconda navigazione trova invece la nuova rotta che porta alla scoperta del soprasensibile

"Prima navigazione"

percorso della filosofia fatto seguendo il vento della filosofia naturalistica

fuori rotta perché i filosofi presocratici non erano riusciti a spiegare il sensibile con il sensibile medesimo

DIALOGO SOCRATICO (NUOVO GENERE LETTERARIO)
Lo scritto filosofico per Platone = dialogo

Socrate sarà per lo più il protagonista (costituendo la principale maschera di Platone), che discuterà con uno o più interlocutori; accanto a questi, altrettanto importante sarà il ruolo del lettore, che verrà chiamato in causa egli pure come interlocutore assolutamente insostituibile, perché proprio al lettore sarà spesso lasciato il compito di trarre maieuticamente la soluzione di molti dei problemi discussi.

Nacque così il dialogo socratico

Vero e proprio genere letterario

LE OPERE (SONO 36)
Il 3° PROBLEMA EMERSO

LE DOTTRINE NON SCRITTE

Corsi non scritti (fatti a voce) dove trattava delle realtà ultime e supreme, ossia dei principi primi

Platone convinto che “realtà ultime e supreme” non si potessero comunicare se non nel vivo dialogo, «Su queste cose non c’è un mio scritto, né ci sarà mai»

2 PROBLEMI SUGLI SCRITTI ("questione platonica"):

CRONOLOGIA

Ultimi scritti

Teeteto, Parmenide, Sofista, Politico, Filebo, Timeo, Crizia e Leggi

Parte centrale

Fedone, Simposio, Repubblica, Fedro

Dopo il viaggio in Italia

Menone, Cratilo

Passaggio da età giovanile ad adulta

Gorgia, Protagora poi incertezza

Primi scritti

grossa incertezza

AUTENTICITA'

Problema la critica dell’Ottocento ha a lungo dibattuto, giungendo anche a dubitare dell’autenticità di quasi tutti i dialoghi oggi, si tende a ritenere autentici addirittura tutti i dialoghi.

Divisione in 9 tetralogie

9. Minosse, Leggi, Epinomide, Lettere.

8. Clitofonte, Repubblica, Timeo, Crizia

7. Ippia minore, Ippia maggiore, Ione, Menesseno

6. Eutidemo, Protagora, Gorgia, Menone

5. Teagete, Carmide, Lachete, Liside

4. Alcibiade I, Alcibiade II, Ipparco, Amanti

3. Parmenide, Filebo, Simposio, Fedro

2. Cratilo, Teeteto, Sofista, Politico

1. Eutifrone, Apologia di Socrate, Critone, Fedone

VIAGGI IN ITALIA
3° VIAGGIO IN SICILIA

Il terzo viaggio di Platone in Sicilia avvenne nel 361 a.C., quando Dionigi il Giovane lo invitò nuovamente a Siracusa. I suoi sforzi non ebbero successo e Dionigi lo costrinse a fuggire dall'isola

2° VIAGGIO IN SICILIA

Il secondo viaggio, intorno al 367 a.C., era probabilmente per incontrare Dionigi di Siracusa di nuovo, questa volta per discutere della possibilità di creare una città ideale in Sicilia. Tuttavia, questo incontro non andò come previsto e Platone tornò ad Atene deluso

1° VIAGGIO IN SICILIA

Intorno al 387 a.C., era probabilmente per incontrare Dionigi di Siracusa, un amico di Platone e una figura di potere nella Sicilia di quel periodo (per convincerlo a creare una città ideale in cui i governanti fossero filosofi) . Durante questo viaggio, Platone fu arrestato e imprigionato per qualche tempo, ma riuscì a fuggire

Al ritorno ad Atene fondò l’Accademia e scrisse il Menone come manifesto. L’ Accademia si affermò ben presto e richiamò giovani e anche uomini illustri in grande numero

Vita
Frequenta Socrate intorno ai 20 anni per prepararsi alla vita politica
Platone nacque Atene 428 a.C.

Vero nome Aristocle, Platone è soprannome (vigore fisico)

CAP.5 SOCRATE

CONCLUSIONI: rimangono discorsi aperti
3. Logos. Sconfinata fiducia nel sapere
2. Dio. Ma che cos’è questa Divina Intelligenza? In che cosa si distingue dagli elementi fisici?
1. Anima, Se essa si serve del corpo e lo domina, vuol dire che è altro dal corpo e che ontologicamente se ne distingue. E, allora, che cos’è? Qual è il suo “essere”? Qual è la sua differenza rispetto al corpo?
TEOLOGIA SOCRATICA
Il Dio di Socrate è quindi

Provvidenza (che si occupa del mondo)

Non anche del singolo, questa è una concezione già cristiana

Attività ordinatrice

Intelligenza

Dio si è preso cura in maniera particolare dell'uomo perché diverso dagli animali in quanto possiede l'anima (la ragione)
Prima prova razionale dell’esistenza di Dio: Ciò che non è opera del caso ma ha un fine, dimostra che un'intelligenza l'ha prodotto a ragion veduta

Obiezione: Mentre l'uomo si vede accanto a ciò che crea, l'Intelligenza superiore non si vede

Risposta: Anche l'anima (la ragione) non si vede eppure esiste perché noi non facciamo le cose a caso

Dio come intelligenza ordinatrice
FELICITA'
L’uomo è il vero artefice della propria felicità o infelicità
L’anima è felice quando è ordinata, ossia virtuosa
La felicità non può venire dalle cose esteriori né dal corpo, ma solamente dall’anima
AUTODOMINIO
Le vere armi di cui l’uomo dispone sono la sua ragione e la persuasione

Scelta della non violenza a favore della giustizia

L’uomo veramente libero è colui che sa dominare i suoi istinti; il vero schiavo è colui che non sa dominarli e ne diventa vittima.

Nuova concezione di eroe

Ora domina i nemici interiori

Prima dominava i nemici esteriori

L'uomo veramente libero è colui che ha autodominio di sè
IL METODO SOCRATICO: DIALOGICO E CONFUTATORIO
Infatti Socrate si definiva maestro di nessuno. Aiutava gli altri a tirar fuori la verità già in loro

Per questo la verità morale e la virtù sono aperte a tutti

Diceva "Non è dei corpi e delle ricchezze che vi dovete prendere cura ma dell'anima"

Socrate dichiara di fornire un servizio a dio (Apollo)

3. LA PARS CONSTRUENS: ora tolti gli ostacoli Socrate orientava e guidava alla scienza, anche attraverso come dice lui "l'arte della levatrice" o Maieutica (tirar fuori la verità all'interlocutore)
2. LA PARS DESTRUENS : perché mira a coinvolgere l'interlocutore a domande e obiezioni, rivolte a lui di continuo, portandolo alla contraddizione e all'errore.
1. IRONIA SOCRATICA, "SAPERE DI NON SAPERE": si finge ignorante sull'argomento in questione, in modo da far esporre le conoscenze dell'altro.
Partiva dalla domanda "Che cosa è (l'oggetto della questione)? Per trovarne una definizione
CONSEGUENZE/PARADOSSI DI SOCRATE
Per Socrate il bene morale è un fatto di conoscenza
2. Nessuno fa il male deliberatamente, ma solo per ignoranza

è impossibile fare il bene senza conoscerlo, ma altresì è impossibile conoscere il bene senza farlo: il sapere viene visto, cioè, come condizione tanto necessaria, quanto sufficiente dell’agire morale

1. La virtù è sapere (scienza)

Avere scienza significa sapere quali azioni sono buone e quali no

PRIMO FILOSOFO MORALE
Da ricordare che aretè = performance = pieno sviluppo della sua essenza

Per Socrate la natura umana non coincide con il corpo e quindi la virtù non dipende da qualità fisiche

L'uomo è la sua anima (luogo dove ricercare il bene, anima = intelligenza) e quindi è un soggetto consapevole la cui aspirazione principale è capire cosa è bene e cosa non lo è

Aretè = avvicinarsi alla verità morale

Socrate: "Io dico che massimo bene per l’uomo è fare ogni giorno ragionamenti sul vivere bene"

Socrate era disilluso dalla Physis che non portava a nulla ed era piena di contrasti

Per Socrate quindi era importante piuttosto chiedersi: chi sono io, chi sei tu, che cosa è l’uomo?

VITA
Fonti principali: Platone (è il suo maestro e quindi ne parla bene) e Senofonte (a tratti lo descrive banale)
Non scrisse nulla in vita, non ebbe nessuna scuola
Nel 404 a.C. i democratici vinsero e lo accusarono di non venerare gli dei della città e di corrompere i giovani. Si difese da solo e dopo due votazioni fu condannato a morte. Ebbe l'opportunità di fuggire ma per non violare le leggi decise di non farlo e per questo morirà in prigione nel 399
La sua occupazione era quella di discutere di problemi morali in piazze o botteghe
Combattè come soldato in 3 occasioni
Intorno ai 50 anni deluso dalla physis si dedicò ai problemi dell'uomo e della città. Simile ai sofisti ma non immorale e illegale
Padre scultore, madre levatrice
Nasce ad Atene nel 469 a.C. e muore nel 399 a.C.

CAP. 4 PERIODO UMANISTICO - LA SOFISTICA

PRODICO
gli dei sono la ipostatizzazione (cioè l’assolutizzazione) dell’utile e del vantaggioso
la virtù è presentata come il mezzo più idoneo per ottenere il vero “vantaggio” e il vero “utile”
GORGIA (480 - 380 a.C.)
Opera "Sulla natura o sul non essere" trattato di nichilismo

Quindi viste le tre tesi allora no verità assoluta

Quindi la parola diventa importante e può essere portatrice di persuasione, di credenza e di suggestione

retorica = arte del persuadere

Tre tesi

Se fosse pensabile l’essere rimarrebbe inesprimibile

la parola non può comunicare in maniera veritativa qualcosa che sia altro da sé: la parola esprime nient’altro che parola

Se l'essere esiste non potrebbe essere conoscibile/pensabile

Esiste distinzione fra essere e pensiero

Non esiste l’essere, ossia nulla esiste

Se l'essere è ingenerato né generato allora è nulla

PROTAGORA (480 - 400 a.C.)
Il relativismo soggettivistico

allora «su qualsiasi argomento è possibile avere due opinioni fra loro opposte» (= «antilogie») entrambe vere per verità

Anche se non esiste una realtà oggettiva, per Protagora era doveroso rendere più forte, mediante argomenti dialettici, quell’opinione che è più utile, in una data circostanza, alla città nel suo complesso

Il sofista sa riconoscere l'interesse collettivo

la verità perde importanza a favore della dialettica che mostra la tesi più forte

eristica = pura contesa verbale dove quel che conta è prevalere

Quindi la verità dipende da una disposizione soggettiva e non dalla realtà oggettiva

relativismo nella sua forma estrema, vale a dire il soggettivismo: la verità dipende dal soggetto, ciascuno ha la sua verità

"l’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono, per ciò che sono, di quelle che non sono, per ciò che non sono"

«uomo» = il singolo individuo umano

«cose» = stati di cose reali, fatti in genere

«misura» = il criterio di verità = quel che decide se un giudizio è vero (ricordiamo Parmenide)

SOFISTI
Gruppi di sofisti

Seconda generazione

Teorizzano apertamente l’illegalità e l’immoralismo

Scuola naturalistica: contrapponeva la legge positiva a quella naturale, privilegiando quest’ultima e relativizzando la prima

Sofisti politici: teorizzazione dell'immoralismo per fini politici

Eristi: pura contesa verbale dove conta solo prelavere

Prima generazione

Formulano chiaramente le tesi del relativismo e dello scetticismo (nichilismo) ma non ne traggono ancora conseguenze distruttive in campo politico e morale

Protagora e Gorgia

Contesto sociale

Democrazia come forma politica

Atene grande potenza

Passaggio importante dalla Physis all'uomo come cittadino infatti si presentano come educatori alla vita politica

Contestano il principio aristocratico per cui i posti di potere vanno ereditati per diritto di nascita, e sostengono che la «virtù» (= abilità = Aretè) è un obiettivo alla portata di tutti, anche di chi non vanta nobili natali

Sofisti maestri di dialettica (Zenone) che ripresero come l'arte di avere ragione con qualsiasi mezzo (lecito o illecito)

Sofisti maestri di retorica: parlare in maniera seducente con capacità persuasiva

In cambio di pagamento promettono di rendere i seguaci dei politici capaci e di successo

Etimologia sofista

Successivamente

Sofista = venditore di sapere vano ed ingannevole

Inizialmente

Sofista = sapiente = colui che è in possesso di sapere pratico

Platone e Aristotele ricordano dopo i filosofi della Physis, il movimento dei sofisti per loro una contraffazione della vocazione della filosofia (si facevano anche pagare per l'insegnamento=

CAP.3 GLI ELEATI E LA SCOPERTA DELL'ESSERE

I PLURALISTI
GLI ATOMISTI (LEUCIPPO E DEMOCRITO)
EMPEDOCLE DI AGRIGENTO
ANASSAGORA

Nascita e morte non sono uscita dal nulla e ritorno in esso ma un comporsi e dividersi di elementi primordiali immuitabili

L'Intelligenza motrice unisce i semi per creare la realtà. L'intelligenza è all'origine del cosmo

L'intelligenza agisce per un fine

Le unità di base sono dette semi (infiniti) oppure Omeomerie dirà Aristotele

portò per primo la filosofia attorno al 463 in Atene e contribuì a far conoscere un nuovo modello di vita, quello filosofico, che si affermerà con i Sofisti e Socrate

La scuola eleatica dichiarava illusori i mutamenti e quindi il divenire della Physis. Come unire i mutamenti ed il pensiero eleatico?

«Pluralisti» perché sostengono che il livello originario è formato da una pluralità di elementi primitivi immutabili, mentre i mutamenti, che si osservano al livello più superficiale, sono congiunzioni o disgiunzioni di quegli elementi primi stabili

Filosofia del Lego come le tessere che unite creare una realtà differente ma la tessera è unica ed immutabile

nulla passa dal non essere all’essere e viceversa, eppure diventa possibile concepire il divenire: «logos» e «fenomeni» sono entrambi salvi

ZENONE
Nato a Elea tra la fine del VI e l’inizio del V secolo a.C. era seguace di Parmenide Battendosi a favore della libertà contro un tiranno, venne imprigionato. Messo alla tortura per fargli confessare i nomi dei compagni con cui aveva ordito il complotto, si tagliò la lingua coi denti e la sputò in faccia al tiranno.

Scoprì la confutazione della confutazione, ossia la dimostrazione per assurdo

Teoria dello stadio tendeva a dimostrare che la velocità, considerata come una delle proprietà essenziali del movimento, non è qualcosa di oggettivo, ma di rela- tivo, e che, quindi, è relativo e non oggettivo anche il movimento di cui è proprietà essenziale.

Teoria della freccia Dimostrava che una freccia scoccata dall’arco, che l’opinione crede essere in movimento, in realtà è ferma. Infatti, in ciascuno degli istanti in cui è divisibile il tempo del volo, la freccia occupa uno spazio identico; ma ciò che occupa uno spazio identico è in riposo; allora, se la freccia è in riposo in ciascuno degli istanti, lo deve essere anche nella totalità (nella somma) di tutti gli istanti.

Teoria di Achille e della tartaruga Non meno famoso è quello “di Achille e della tartaruga”, che dimostra come Achille, noto per essere “il piè veloce”, non potrà mai raggiungere la tartaruga, nota per essere lentissima. Infatti, se si ammettesse l’opposto, si ripresenterebbero le identiche difficoltà viste nel prece- dente argomento.

Teoria della dicotomia Gli avversari di Parmenide sostenevano che un corpo possa, muovendo da un punto di partenza, giungere a un termine stabilito. Zenone, con la sua argomentazione, confuta questa teoria: infatti, tale corpo, dice Zenone, prima di raggiungere la meta, dovrebbe percorrere la metà della strada che deve percorrere e, prima ancora, la metà della metà e, quindi, la metà della metà della metà, e così via, all’infinito (la metà della metà della metà... non perviene mai allo zero). Matematicamente, questa distanza è esprimibile come la somma di infiniti segmenti che sono l’uno la metà dell’altro e le cui misure formano una progressione geometrica di ragione 1/2. Dunque se l’unità di misura è il segmento AB di valore 1 (cioè l’intero) avremmo che 1 = 1/2 + 1/4 + 1/8 + 1/16 ... all’infinito. È questo il primo argomento, detto “della dicotomia”.

Considerato da Aristotele l'inventore della dialettica

dialettica = quel tipo di ragionamento che assume in premessa la tesi dell’avversario, quindi ne deduce una contraddizione e dimostra così, indirettamente, la verità della tesi opposta

Due esempi di dialettica

PARMENIDE
Parmenide è autore di un solo scritto, un poema in tre parti (Perì physeos) , di cui ci è pervenuto interamente solo il prologo

Radicale innovatore, con la sua teoria dell'essere. Presenta il suo racconto con una Dea che gli indica 3 possibili vie della ricerca della verità:

3) La via dell'opinione plausibile (doxa plausibile)

Esistono apparenze (cose che appaiono come sono e cose che appaiono come non sono) nel mondo e gli opposti sono ambedue essere. Esempio: il giorno e la notte sono insieme l'essere

Frammenti distrutti non è possibile dire altro

2) La via dell'errore, cioè la via dei sensi (il sentiero della notte) opinioni fallaci (doxa fallace)

Sono i nostri sensi che parrebbero attestare il non essere

Le esperienza portano a confondere l’ente/essere con il non-essere

1) La via della verità, cioè della ragione, logos (il sentiero del giorno)

1. Cercare la verità significa dare dei giudizi

2. I giudizi possono essere due: - ciò che è, è bene che sia - ciò che non è, è necessario che non sia

3. Qualunque sia l’oggetto x, designato dal soggetto di tali giudizi, si tratta pur sempre di “qualcosa che è”, di un “ente”. E, in quanto ente, l’essere fa parte della sua definizione, «non è possibile che non sia»

4. L'ente non può essere diviso dall'essere. L'ente è e non può in alcun modo non essere = Antenato del principio di non contraddizione di Aristotele

5. Ne derivano queste proprietà della realtà, del mondo: ingenerato (se fosse generato ci sarebbe un momento in cui non è), indistruttibile, immortale, immobile, uno, perfetto

Nato a Elea e fondatore della Scuola di Elea = Gli eleati
Platone ha molta stima di lui lo antepone a tutti gli altri per il vigore e la profondità del pensiero

Introduce al posto di physis, il concetto di ente/essere = ciò che è

è necessario dire e pensare che ciò che è sia

PITAGORA
Per i pitagorici il cosmo è ordine ed è il contrario del caos (pensiero arrivato fino a noi)

Tutto quindi è conoscibile dal pensiero, non ci sono parti oscure, non ci sono errori perché tutto è regolato dal numero

L'errore è frutto dell'irrazionalità

Aristotele critica l'eccessiva influenza del pensiero pitagorico sul suo maestro Platone ovvero che tutta la realtà è basata sui principi matematici. I numeri come base della realtà

Il numero a sua volta è composto da due parti. Una limitata (ordine) ed una illimitata (disordine)

Lo 0 non esiste, l'1 ha un valore primo (principale).

Aristotele disse anche che i Pitagorici vedevano che le note e gli accordi musicali consistevano nei numeri

Tutta la dottrina doveva rimanere segreta

Fu Filolao di Crotone che per primo stilò e divulgò le dottrine della scuola di cui era a capo

Fu un personaggio carismatico portatore di un messaggio religioso e professava la dottrina orfica della metempsicosi (trasmigrazione delle anime), una via per uscire dal ciclo della reincarnazione

A differenza dell’Orfismo, esigeva la vita comune e l’apprendimento del sapere matematico/filosofico

La novità consisteva nel culto (esercitato insieme) della scienza come mezzo di purificazione

Regola di vita pitagorica

Nato a Samo, si sa poco di lui, famosa la frase riferita a lui "Ipse dixit" (l'ha detto lui)
Attorno al 540 a.C. negli stessi anni in cui si colloca Eraclito avvengono due fatti rilevanti per l'evoluzione della FA (due maggiori filoni della filosofia presocratica)
Punto di comunione tra i due filoni

ordine universale perfettamente razionale e necessario dove la ragione è sopra l'esperienza

Parmenide (520-450) fonda una colonia ad Elea in Campania

Emanuele Severino (1929 -2020), esponente del cosiddetto Neoparmenidismo

Pitagora (570-490) fonda una comunità di adepti a Crotone, chiamata forse già da allora Italia

Platone (428-348 a.C) ne conservò lo spirito e molti elementi dottrinali

CAP. 2 I NATURALISTI o PRESOCRATICI o FISIOLOGI

ERACLITO (di Efeso)
Eraclito percepisce, per la prima volta che l’essere umano si caratterizza per il possesso dell’intelligenza

logos dentro l'anima

Introduce il divenire universale, inarrestabile e perenne = panta rhei = tutto scorre come un fiume

Reale riassume il pensiero di Eraclito: "il divenire è dato dagli opposti che si contrastano, e contrastandosi si pacificano, allora è chiaro che nella sintesi degli opposti sta il principio che spiega tutta la realtà visibile"

Elemento primordiale = il fuoco (il sole)

si accende e si spegne, produce cose nuove («bisogno») e ne consuma altre (si presta all'armonia dei contrari)

Tutto cambia non a caso ma con un ordine, con un logos e scopre che per esserci mutamento si devono ammettere

la coesistenza dei contrari

il divenire quindi è per contrasto e per equilibrio tra forze opposte (armonia dei contrari)

Introduce (al posto di Arché) il concetto di logos con tre significati per superare le incongruenze di physis e arché

3) Il discorso

che lo esprime e lo comunica

2) L'intelligenza

come legge universale colta dall'esperienza

1) La legge

ossia la modalità costante secondo cui le cose si generano, crescono e si dissolvono

ANASSIMENE DI MILETO
le cose si formano con il movimento per rarefazione e condensazione
Aria è divina = anima è aria
Arché = aria
ANASSIMANDRO DI MILETO
Dio diventa il Principio, mentre gli dei diventano gli universi/mondi

I divini universi invece nascono e periscono ciclicamente

Il principio divino non nasce ne perisce

Ipotizzò che la terra sia sospesa nello spazio, non sorretta da niente

Karl Popper (filosofo del '900) ha giudicato «questa concezione di Anassimandro [...] una delle più audaci, rivoluzionarie e portentose idee di tutta la storia del pensiero umano»

Il movimento eterno genera le cose tra cui le attività contrarie come caldo/freddo

Le cose nascono per ingiustizia e muoiono per espiazione (ristabilendo la giustizia)

Arché = A-Peiron ovvero interminato = senza limiti, senza termine = è principio ed elemento delle cose che sono
Arché = inizio di tutte le cose = Physis2
Introduce il termine ARCHE'

3) in cui finiscono

2) di cui sono formate

1) Ciò da cui tutte le cose traggono origine

TALETE DI MILETO
Il pensatore con il quale la tradizione fa iniziare la filosofia greca è Talete. Oltre che filosofo, fu scienziato e politico. Conosciamo il suo pensiero solamente attraverso la tradizione orale indiretta.

Tutto è pieno di dei = tutto è pervaso dal principio originario

Tutto il suo ragionamento è basato sul logos = ragione

Principio unico originario = acqua (non acqua odierna ma un'acqua primordiale)

il nutrimento di tutte le cose è umido» e che i semi e i germi di tutte le cose «hanno natura umida», e quindi che il totale disseccamento è la morte. Poiché, dunque, la vita è legata all’umido e l’umido presuppone l’acqua, l’acqua è l’origine ultima della vita e di tutte le cose

Iniziatore della filosofia della Physis

Affermò per primo che esiste un principio originario causa di tutte le cose che sono

Tale principio è l'acqua

Natura = Physis. Aristotele chiama questi pensatori "fisici" o "fisiologi", cioè studiosi della natura o "naturalisti". Con essi si è soliti dare inizio alla filosofia vera e propria.
La nascita della filosofia è a Mileto con quella che è detta la "scuola di Mileto"
I primi pensatori volevano indicare contemporaneamente e inseparabilmente 2 cose:

Physis 2 = Grande varietà degli enti distinti tra loro ma originati da un unico ente che rimane celato = aspetto qualitativo

Physis 1 = Natura = Tutta la realtà nella sua interezza (compreso uomo) = aspetto quantitativo

PHYSIS dal verbo PHYO con 4 significati

Crescere

Nascere

Far Apparire

Generare

CAP. 1 LA NASCITA DELLA FILOSOFIA considerata dalla quasi totalità degli studiosi come una creazione peculiare dei Greci. Nasce nel VII-VI sec a.C.

CONCETTO DI FILOSOFIA
FILOSOFIA COME

INDAGINE RAZIONALE

aspira unicamente alla pura acquisizione del vero

questo, a loro giudizio, è indice della sua libertà e della sua prerogativa “divina”

VOLONTA' DISINTERESSATA DEL VERO

«Una volta spiegata l’origine, è facile spiegare anche il fine, ossia lo scopo della filosofia secondo i Greci. Se l’origine della filosofia è un bisogno di conoscenza e di sapere, il suo fine dovrà essere appunto l’appagamento di questo bisogno e dunque il conoscere ricercato per sé stesso e non per scopi ulteriori»

DESIDERIO DI SAPERE E MERAVIGLIA

La «meraviglia» fa sorgere la domanda e questa innesca la ricerca della causa che, una volta trovata, fornisce la risposta alla domanda di partenza

SCIENZA UNIVERSALE

Perché indaga le cause e i princìpi della realtà nel suo complesso. I Greci usavano la parola «intero» (to òlon): vale a dire il tutto in senso integrale, tutte le cose sia sotto l’aspetto estensivo che intensivo, la totalità delle cose nella totalità delle loro parti o momenti, proprietà o relazioni. Aristotele ha coniato l’espressione «l’ente in quanto ente» o «l’essere in quanto essere»

Anticamente scienza significava un sapere fondato La filosofia è scienza perché non si accontenta dei dati di fatto, ma ne cerca il perché

LINGUA E APPARTENENZA
Nascita della filosofia

Filosofia affine alla religione, non contro

Anche se per la filosofia greca, l'uomo può raggiungere con la ragione un autosufficienza simile a quella degli dei

Il rapporto tra religione e filosofia, nell’antichità, è stato sempre di natura “simbiotica”

Passaggio dal mythos (dei di Omero) al logos (ragione)

Critica alla rappresentazione antropomorfica degli dei come Senofane "Se i buoi, i cavalli e i leoni avessero mani e potessero dipingere come gli uomini, dipingerebbero immagini degli dèi simili ai buoi, ai cavalli e ai leoni"

Il mythos era considerata come la religione (non avendo un libro sacro)

Lingua d'origine il greco

FA = filosofia greca = filosofia pagana

i filosofi continuarono nella quasi totalità a pensare, a insegnare, e a scrivere in greco anche quando subirono l'influsso nel II sec. a.C. della potenza romana.

Filo-Sophia = Amore per la sapienza Termine coniato probabilmente da Pitagora

La svolta della parola avviene con Platone, che assegna alla parola philosophia un senso nuovo, definito, tecnico: indica il SAPERE PIU' ELEVATO riguardante la verità dell'essere

Caratteri della filosofia

Scopo

Disinteressato amore di verità

Metodo

E' ricerca razionale di tutta quanta la realtà (logos = ragione)

Contenuto

La filosofia vuole spiegare la totalità delle cose

PERIODI DELLA FILOSOFIA GRECA
La filosofia antica greca e greco-romana ha una storia più che millenaria. Parte dal secolo VI a.C. e giunge fino al 529 d.C., anno in cui l’imperatore Giustiniano fece chiudere le scuole pagane e disperdere i loro seguaci
PROBLEMA PRINCIPALE
Problema

Poi i sofisti spostano l'attenzione sulla natura dell'uomo (aretè = virtù morale) e quindi nasce così il problema morale

In un primo momento la totalità del reale fu vista come physis (natura) e come cosmo, quindi il problema filosofico per eccellenza fu il problema cosmologico

Prime domande: come sorge il cosmo? In quali momenti si genera?

“Meraviglia”, la quale sorge nell’uomo che si pone nei confronti del TUTTO (dell'intero) e si chiede quale sia l'origine e il fondamento di esso e quale posto occupi egli stesso in questo universo, è la radice della filosofia
Tentativi volti a sostenere la teoria di una derivazione della filosofia greca dall’Oriente. I Greci ricavarono: • dagli Egizi derivarono alcune conoscenze matematico-geometriche; • dai Babilonesi alcune cognizioni astronomiche
Gli studiosi sono concordi nel ritenere che, per poter capire la filosofia di un popolo e di una civiltà, è indispensabile far riferimento: all’arte, alla religione, alle condizioni socio-politiche di questo popolo.

SOCIETA' E POLITICA

• Libertà di speculare sulla religione • Libertà politica dei greci (non sottostare a potere religioso o politico) • Fioritura di artigianato e commercio nelle colonie • Uomo concepito come cittadino

RELIGIONE

Entrambe antropomorfe e naturaliste ma la prima confonde il divino con con i fenomeni naturali e i sentimenti umani mentre per la seconda il divino non è nessuno di questi due

RELIGIONE DEI MISTERI

• Orfismo maggior esponente (dal poeta Orfeo) • Anima immortale (dualismo corpo-anima) • Anima (demone) è caduta in un corpo a seguito di una colpa originaria • Anima si reincarna dopo la morte del corpo per espirare la colpa originaria • La vita orfica con riti (misteri) pone fine al ciclo della reincarnazione • Chi segue i misteri ha un premio nell'aldilà

RELIGIONE PUBBLICA

• Modello degli dei dato da Omero • tutto ciò che accade viene spiegato in funzione di interventi degli dei • dei umanizzati (e Zeus è la personificazione della giustizia, Atena dell’intelligenza) • è una forma di naturalismo (l'uomo fa ciò che è nella sua natura) • uomini mortali, tutto finisce con la morte

ARTE-POESIA

Poemi di Omero (in Grecia non esisteva un testo sacro come la Bibbia quindi Iliade ed Odissea erano importantissimi per veicolare credenze religiose. Non essendoci dogmi il pensiero era libero) hanno caratteri utili per la nascita della filosofia: • Armonia, proporzione, misura • Ricerca delle cause dei fatti narrati • Realtà rappresentata nella sua interezza Esiodo e la Teogonia (nascita di tutti gli dei) • Cosmogonia (ossia spiegazione mitico-poetica e fantastica della genesi dell’universo e dei fenomeni cosmici) • Ricerca del principio primo • Concetto di limite, giusta misura