по Sebastiano Costa 3 лет назад
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All'inizio del XX secolo molti antropologi accettarono l'idea che le distinte razze fossero isomorfiche con distinzioni linguistiche, culturali e sociali, unendo a questo l'eugenetica e il cosiddetto razzismo scientifico. Dopo il programma eugenetico nazista l'essenzialismo razzista perse la propria rilevanza precedente e gli antropologi della razza si concentrarono quindi maggiormente sul concetto di fenotipo.
Uno dei primi e più importanti che ha provato a negare l’esistenza delle razze umane sul piano genetico è sicuramente Richard Lewontin. Nel 1972, in seguito ai suoi studi, Lewontin afferma che “circa l’85% della variabilità genetica umana è dovuta a differenze individuali all’interno delle popolazioni e solo il 15% è dovuto a differenze fra le diverse popolazioni o gruppi etnici”.
Lewontin giunge alle seguenti conclusioni
Le classificazioni razziali non hanno alcun significato genetico.
Due individui presi a caso da qualunque gruppo sono diversi fra loro quanto due individui presi a caso dal mondo intero.
Due individui sono diversi in quanto sono individui e non perché appartengono a razze diverse e non si può capire la razza di qualcuno dai suoi geni.
E'il risultato dell'interazione tra genotipo ed ambiente.
4.CAPOIDE - SUD AFRICA
5. AUSTRALOIDE
6. AMERINDIOLOIDE