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por Alessia Tormen 4 anos atrás

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MASACCIO

Masaccio, uno dei maestri del primo Rinascimento italiano, ha creato opere che continuano a stupire per la loro monumentalità e uso innovativo del chiaroscuro. La "Trinità" nella Basilica di Santa Maria Novella a Firenze è un esempio straordinario della sua capacità di infondere profondità e realismo nei suoi affreschi.

MASACCIO

MASACCIO

Trinità

PITTORE: Masaccio. ANNI: 1425-1428 COLLOCAZIONE: Firenze, Basilica di Santa Maria Novella. COSA RAPPRESENTA: In primo piano troviamo un sarcofago con sopra uno scheletro. Sopra allo scheletro, su una predella vi sono inginocchiati in preghiera Berto di Bartolomeo del Banderaio e sua moglie Sandra. Al suo interno, vengono rappresentati la Vergine, che ci rivolge uno sguardo severo, e San Giovanni con le mani giunte. Cristo è simbolicamente sorretto da Dio Padre e tra loro due Masaccio colloca la candida colomba dello Spirito Santo. Quello che maggiormente colpisce in quest'affresco è la monumentalità dei personaggi e le loro decise volumetrie.

Cappella Brancacci

PITTORI: Masolino e Masaccio. ANNI: 1424-1428 (ultimazione di Filippo Lippi, 1481-1483) COLLOCAZIONE: Firenze, Chiesa di Santa Maria del Carmine. COSA RAPPRESENTA: Dodici scene su due registri sovrapposti. Il tema narrativo è quello della vita di San Pietro, al quale si aggiungono due scene della Genesi.
Nell'affresco la DISTRIBUZIONE DEI BENI E MORTE DI ANANIA torna il forte realismo masaccesco ed è un episodio tratto dagli "Atti degli Apostoli", il quale racconta che molte dei nuovi convertiti al cristianesimo vendevano i loro beni portando il ricavato agli Apostoli che lo ridistribuivano a tutti secondo il bisogno. Uno di questi, Anania, nascose parte del ricavato dalla vendita dei beni e cadde morto ai piedi di San Pietro. Le architetture nello sfondo fanno riferimento alla città di Firenze, infine i personaggi quasi scultorei prendono ancora una volta in prestito i volti e gli atteggiamenti dalla realtà quotidiana. Così è per Pietro, colto nel momento in cui sta facendo dell'elemosina alla donna bisognosa con il bambino in braccio.
Di tutt'altro tenore è la scena dipinta da Masolino che rappresenta la TENTAZIONE DI ADAMO ED EVA, che equivale alla causa del castigo divino. La pianta frondosa allude al biblico Albero del bene e del male, lungo il cui fusto si attorciglia il demonio in forma di serpente (dotato di una testa femminile) . I due personaggi sono di una compostezza severa e classicheggiante ed Eva regge delicatamente il frutto proibito. Il suo corpo presenta dei seni appena accennati e comunque troppo alti infatti il petto è molto simile a quello di Adamo.
Un'altro affresco viene intitolato CACCIATA DAL PARADISO TERRESTRE, dipinta da Masaccio. In questo affresco vengono rappresentati Adamo ed Eva nel momento in cui l'angelo di Dio li caccia dall'Eden. Le due figure sono nude e Masaccio le descrive con volumetrie massicce e modella i corpi con l'uso del chiaroscuro. Adamo, che sta ancora varcando la porta del Paradiso Terrestre, singhiozza disperato e si copre il volto per la vergogna, mentre Eva, provando la stessa vergogna di Adamo, cerca di coprirsi i seni e il pube. Inoltre il volto di Eva, sfigurato da un dolore infinito, rappresenta uno dei vertici più alti e drammatici della sua pittura.
Nell'affresco del TRIBUTO, Masaccio illustra un episodio del vangelo di Matteo nel quale si ha l'ingresso di Cristo e degli Apostoli nella città di Cafarnao. Come sempre c'è il gabelliere che chiede un tributo per il Tempio di Gerusalemme e Gesù incarica Pietro di pescare un pesce nella cui bocca troverà una moneta d'argento per pagare la tassa richiesta. L'artista riesce a concentrare nel dipinto quattro momenti temporalmente diversi. Tutti i personaggi hanno un rilievo quasi scultoreo.

Polittico di Pisa

PITTORE: Masaccio. ANNO: 1426 COLLOCAZIONE: Londra, National Gallery. COSA RAPPRESENTA: La Madonna in trono con il Bambino e quattro angeli. Anche in questa tavola grazie all'uso del chiaroscuro Masaccio evidenzia molto la fisicità della Vergine, anche se in questo caso il volto diversamente dal solito viene rappresentato stanco e segnato.C'è l'allusione al vino data l'azione del Bambino di mangiare un àcino d'uva, ma questo mette anche in luce la natura umana del piccolo Gesù. La predella su cui la Vergine poggia i piedi ricorda i sarcofagi strigilati romani. Infine del tutto originale, è l'impiego delle colonnine di diversi ordini.
Nella parte superiore della pala abbiamo la CROCIFISSIONE, sempre di Masaccio, collocata a Napoli nel Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte. Questa parte ci mostra quattro personaggi che si stagliano contro un irreale fondo oro, che ne esalta le volumetrie. Abbiamo Maria di profilo che piange di dolore, immobile e severa, avvolta nel mantello azzurro al quale il chiaroscuro riesce a conferire una monumentalità scultorea. Poi c'è San Giovanni con un'espressione sconfortata e attonita, mentre appoggia la sua testa sulle proprie mani giunte e intrecciate. Al centro, troviamo il Cristo sulla croce e le sue gambe tozze e i corpo pesante ricordano continuamente la sua natura umana.Infine in basso è rappresenta la Maddalena della quale si vedono solo i lunghi capelli biondi e due mani disperatamente protese verso quelle del Cristo. Di lei Masaccio riesce a farne vedere il dolore senza mostrarne il volto.

Sant'Anna Metterza

PITTORI: Masaccio e il più maturo Masolino. ANNI: 1424/1425 COLLOCAZIONE: Firenze, Galleria degli Uffizi. COMMISSIONATA PER: la chiesa fiorentina di Sant'Ambrogio dai Bonamici (ricca famiglia di tessitori). COSA RAPPRESENTA: la Madonna in trono con il bambino e Sant'Anna, madre di Maria, come terzo personaggio, circondati da cinque angeli. A Masolino si deve l'esecuzione della Sant'anna e di quattro angeli, cioè i due turiferari in primo piano e quelli reggicortina centrale e di sinistra. A Masaccio; invece, si attribuisce l'angelo reggicortina di destra e la Vergine con il Bambino. In questa tavola possiamo notare un sapiente uso del chiaroscuro da parte di Masaccio, infatti i personaggi paiono sempre dotati di un volume proprio occupando quindi uno spazio reale. Questo effetto si può notare nel corpo di Maria e anche nel piccolo Gesù.

LA VITA: Masaccio nasce a Castel San Giovanni in Altura ( che sarebbe l'odierna San Giovanni Valdarno, ad Arezzo) nel 1401. La formazione artistica e culturale di Masaccio avviene a Firenze dove egli si trasferisce con la madre e i fratelli nel 1417. Le notizie sulla sua biografia sono molto scarse e non si conoscono nemmeno di preciso i suoi maestri, tranne forse Niccolò di Lapo (pittore e orafo fiorentino). Egli concepisce una pittura totalmente nuova ed insieme a Brunelleschi e Donatello diventa il terzo punto di riferimento della rivoluzione artistica del primo Quattrocento. Infine Masaccio lavora a Pisa (1426) a Roma (1428), dove tra l'altro inizia con Masolino un polittico per la Basilica di Santa Maria Maggiore. Purtroppo proprio a Roma masaccio muore a 27 anni nel 1428.