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door alessia lo giudice 8 jaren geleden

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Epicuro

La riflessione sul piacere implica la necessità di bilanciare i piaceri e i dolori futuri che possono derivare dalle nostre scelte. La capacità di scegliere bene è fondamentale e richiede una comprensione delle cose convenienti e non convenienti per la vita.

Epicuro

Piacere catastematico (o stabile)

Stato privo di dolore.

Coincide con la completa soddisfazione del desiderio.

Desideri

Non naturali e non necessari

Desideri legati al desiderio di ricchezza e potenza, che provocano turbamento all'anima.

Naturali ma non necessari

Variazioni superflue dei piaceri del primo gruppo.

Essi non hanno più quel limite perchè non sottraggono il dolore corporeo, ma variano solo il piacere e possono provocare un notevole danno.

Naturali e Necessari

Sono legati alla conservazione della vita dell'individuo.

Vanno sempre soddisfatti perchè hanno un preciso limite dalla natura che permette l'eliminazione del dolore.

Piacere cinetico (o in movimento)

E' sempre mescolato al turbamento o al dolore.

Epicuro

Piacere

Per perseguire il piacere bisogna porre sulla bilancia anche i piaceri e i dolori futuri che possono conseguire dalla scelta di un piacere o di un dolore.

Il piacere per Savater
Soddisfazione del corpo

Savater definisce il piacere del corpo, non come un male, ma come un bene, in quanto siamo un corpo, e senza la soddisfazione e il benessere del corpo, non è possibile vivere bene.

Uso e abuso

Quando si usa un piacere, si arricchisce la propria vita e non quel singolo piacere.

Quando si abusa un piacere, la propria vita si impoverisce, non interessa più la vita nel suo complesso, ma solo quel singolo piacere.

Sofferenze

Così il piacere non è più un ingrediente gradevole della vita nella sua totalità, ma un rifugio per sfuggire alla vita.

L'etica ha la funzione di garantire che vale la pena di vivere , che persino con tutte le pene che la vita comporta, vale la pena, perchè proprio grazie alle sofferenze si possono capire i veri i piaceri della vita.

Saper scegliere

Esistono cose convenienti (per vivere) e cose non convenienti, quindi, bisogna acquisire un certo saper vivere che ci permetta di scegliere bene.

Kane (film: Quarto potere)

Kane era convinto di fare ciò che voleva, cioè vivere bene, ma non ci riuscì, perchè credeva che il bene si identifica con il singolo oggetto del desiderio.

Kane si rende conto troppo tardi di volere una vita buona, quella che aveva sacrificato per ottenere milioni di cose che in realtà non gli servivano a nulla.

Libertà

La libertà consiste nello scegliere tra possibilità.

Libertà è decidere, ma anche renderci conto che stiamo decidendo.

Responsabilità

Essere responsabili significa sapere di essere autenticamente liberi nel bene e nel male.

La persona responsabile è sempre disposta a rispondere delle sue azioni.

egoismo

Non essere responsabili, quindi non rispondere delle proprie azioni, può portare ad essere egoisti, in quanto l'egoista è colui che pensa solo a se stesso, che non si preoccupa per gli altri, al punto di danneggiarli tranquillamente se questo gli porta qualche vantaggio.

Riccardo III

Il conte di Gloucester (Riccardo III) era convinto che il potere poteva compensare in un certo senso la sua malformazione fisica, conquistandogli il rispetto che a causa di questa, gli era stato negato.

Egli voleva soltanto essere amato, si sentiva isolato a causa della sua malformazione e credeva di potere imporre agli altri di provare affetto per lui.

Ma infine si pente di ciò che ha fatto.

coscienza

Etica

Scienza del vivere bene.

Anima

Epicuro analizza il concetto del piacere assicurato dall'eliminazione del dolore, procurando così la salute dell'anima non più costretta ad una affannosa ricerca del piacere.

Malattie dell'anima

Dolore dell'anima

Dolore fisico

Paura della morte

Per Epicuro, vivere significa provare delle sensazioni,quindi se moriamo esse ci abbandonano, di conseguenza non dobbiamo convivere con la paura della morte perchè significherebbe essere condizionati dalle nostre paure.

Di conseguenza non c' è ragione di temere la morte perchè quando siamo vivi essa non ci reca nessun danno, mentre se siamo morti non c' è più nulla da danneggiare, pertanto la paura della morte è irrazionale.

Socrate

Socrate ritiene che la paura della morte nasca dalla presunzione di sapere che essa sia un male per noi, ma nessuno è in grado di sapere ciò che non conosce, perciò non sà se si possa rivelare un bene o un male per l' uomo.

Paura degli dei