L'eredità culturale delle triremi greche si è tramandata fino ai Romani che le presero come modello
Leggenda vuole che, catturata una nave cartaginese (una trireme), i Romani la replicarono più volte fino a creare una flotta. Per limitare la superiorità dei marinai cartaginesi, escogitarono poi lo stratagemma del cosiddetto “corvo“. Una rampa con un gancio metallico alla sua fine che, lasciata cadere sulla nave nemica, si infilava con forza creando una passerella su cui i legionari romani potevano lanciarsi per combattere corpo a corpo.
Nel periodo Ellenistico, le triremi furono soppiantate da navi più grandi .
La sostituzione derivava principalmente dall’aumento delle armature a bordo e dall’uso delle navi per colpire e abbordare altre navi nel corso delle varie guerre cui partecipava la Grecia. Talvolta queste navi di maggiori dimensioni avevano due o addirittura tre alberi in grado di ospitare più vele e quindi di imbrigliare meglio il potere del vento.
Uso delle triremi greche nella guerra
La guerra navale con le triremi greche
Era leggera e manovrabile ma poco robusta e poco stabile. le flotte evitavano il mare aperto e viaggiavano solo di giorno. dato che era piccola non c'era molto spazio per le provviste. non era in grado di affrontare tempeste
Sulla prua, nella parte inferiore, si trovava il rostro, uno sperone in legno, rivestito di bronzo, con lame taglienti, che serviva a sfondare e successivamente ad affondare le navi nemiche. Nei modelli più evoluti erano presenti le murate con lo scopo di proteggere tutti i rematori dai colpi del nemico. L'albero di servizio era sempre tenuto a bordo, e montato solo dopo la battaglia per manovrare con i rematori stremati e per favorire un'eventuale fuga.
Caratteristiche principali delle triremi greche
I materiali utilizzati nella costruzione delle triremi greche erano il legno e il bronzo
veloce e facile da manovrare
aveva tre ordini di remi per lato
lunga e stretta
Origini e sviluppo delle triremi greche
Le prime imbarcazioni a remi nella Grecia antica
La pentecontera fu la prima imbarcazione adatta alle lunghe navigazioni. Il suo nome deriva dai cinquanta rematori disposti, venticinque per lato e in un unico ordine, sui due fianchi della nave. Questa imbarcazione cominciò il suo declino nel VI secolo a.C., quando l'introduzione di un terzo ordine di remi aprì la strada all'evoluzione della trireme (o triera) che gradualmente la sostituì nel suo ruolo di dominatrice delle flotte antiche.
La bireme era un'imbarcazione a scafo sottile e snello, generalmente lungo circa 50 metri, e dotata di un unico albero a vela singola e rettangolare; ogni fiancata aveva due file di remi (in totale 50, 25 per lato), manovrati da rematori che sedevano tutti sullo stesso ponte.
Triremi greche
era lunga 40 metri, con un albero "maestro" e uno di "servizio", dotata di una vela rettangolare, sulla prua si trovava il rostro e a poppa era presente un doppio timone.
fu costruita per la prima volta dai Corinzi nel 700 a. C.