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da EDOARDO BELOTTI manca 1 anno

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Imperialismo romano (II sec a.C.)

Imperialismo romano (II sec a.C.)

Imperialismo romano (II sec a.C.)

Dopo la vittoria della seconda guerra punica, la situazione nella penisola italica era piuttosto precaria. La risposta a una crisi inevitabile fu l'espansione del territorio con, ancora una volta, guerre

Per tutto il II secolo a.C. la classe dirigente romana intraprese un piano di espansione verso tre direzioni, impiegando i cittadini in guerra per "distrarli" dai problemi in casa
Est

La principale mira espansionistica romana si concentrò qua: i Regni Ellenistici erano infatti estremamente ricchi, non solo economicamente ma anche a livello culturale, entrambi obiettivi romani

Molti a roma erano favorevoli a una espansione verso oriente, ma allo stesso tempo molti erano contrari. Alla fine ebbe la meglio la posizione sostenuta dai filoellenici, supportati dai mercanti che vedevano un'occasione d'oro nel ricco mercato orientale

Seconda guerra macedonica (200-197)

L'obiettivo era la conquista della Grecia, e la guerra vide i Romani guidati dal console Tito Quinzio Flaminio sconfiggere a Cinocefale, nel 197, i macedoni guidati da Filippo V. Il console si presentò ai greci come un liberatore, quando in realtà la penisola greca divenne una provincia a sua volta

Guerra romano-siriaca (192-188)

La guerra si concluse con il trattato di Apamea nel 188, che stabiliva il dominio totale dei romani sulla penisola greca e garantiva loro il controllo di città strategiche nella penisola anatolica, prossimo punto di interesse romano

I romani entrarono in conflitto con i seleucidi dopo una dichiarazione di guerra di Antioco III, consigliato da Annibale. Riuscirono a sconfiggerli in due battaglie consecutive, presso le Termopili nel 191 a.C. e presso Magnesia nel 190, sotto comando di Scipione l'Africano

I macedoni non si arresero a differenza dei seleucidi, e nel 171 a.C. intrapresero una guerra contro i romani, guidati dal re Perseo. La III guerra macedonica si concluse nel 168 con la cattura del re persiano, ma per roma il controllo della grecia non era stabile. Solo nel 146 a.C. dopo la distruzione di Corinto e la soppressione delle rivolte con la violenza la grecia fu saldamente sotto il controllo romano

Ovest

La penisola iberica venne suddivisa nel 197 in due province separate, Hispania Citerior e Hispania Ulterior, separate da una linea che divideva la penisola da nord a sud.

Le popolazioni locali, Lusitani e Celtiberi, vennero sottomesse solamente dopo decenni di continue lotte a intermittenza, grazie a Scipione Emiliano, che nel 133 le sconfisse a Numanzia, rendendo poi tutti schiavi per Roma

Per unire la penisola iberica alla penisola italica senza dover quindi andare in barca ogni volta i Romani conquistarono una striscia di costa della Francia odierna, la Provenza, chiamata poi Gallia Narbonese (la capitale della provincia era Narbona)

Nord

Le conquiste nel nord Italia di 50 anni prima andavano stabilizzate, e questo richiese molte risorse belliche contro i galli insubri e boi, sconfitti definitivamente in una dura guerra tra il 197 e il 191 a.C.

Le conquiste a Nord cessarono nel 181 a.C. con la fondazione di Aquileia, che rimarrà per molti secoli una roccaforte romana contro le invasioni barbariche. I romani inoltre sottomisero con grande brutalità tutte le popolazioni galliche stanziate nell'attuale piemonte, deportando inoltre interi popoli

Nel nord italia si fondò la provincia chiamata Gallia Cisalpina