da susanna loche mancano 3 anni
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Nell'Europa del Settecento, con l'eccezione dell'Inghilterra e dei Paesi Bassi, la forma politica dominante era la monarchia assoluta.
Dopo il 1760 molti governi europei intrapresero una serie di riforme politiche e sociali. Questa volontà dei sovrani assoluti, che sembrava seguire le indicazioni degli illuministi, diede origine al cosiddetto dispotismo Illuminato. Il principale propositore di questo sistema in età illuminista fu Voltaire.
Anche se i loro regni erano basati sulle idee dell'Illuminismo, il pensiero dei monarchi illuminati riguardo ai poteri reali era simile a quello dei loro predecessori. I despoti illuminati credevano di avere ottenuto per nascita il diritto di governare. Per l'Europa il settecento fu un periodo di riforme. Per mantenere il loro potere, un po' dovunque i sovrani introdussero importanti riforme, consigliati dagli illuministi.
La giustizia nel '700 era spesso inumana e arbitraria, caotica e diseguale; c'erano innumerevoli tribunali: signorili ed ecclesiastici che non davano nessuna certezza di diritto, perchè i sudditi erano soggetti a giustizie diverse a seconda del ceto sociale. Le riforme puntarono quindi alla creazione di un solo sistema giuridico.
Più le funzioni dello stato si ampliavano più aumentava la spesa pubblica e quindi le tasse. Per aumentare il gettito fiscale venivano imposte delle tasse dirette e indirette. Le imposte dirette tassavano il reddito individuale, le imposte indirette venivano applicate al prezzo di vendita dei prodotti di consumo.
Le riforme vennero fatte per aumentare la tassazione diretta, rendendo così più efficiente la riscossione delle tasse.
L'Italia del '700 era un paese diviso e dominato da potenze straniere , dove non esisteva una borghesia forte, a causa del mancato sviluppo delle manifatture, e dove di contro c'era il predominio dell'aristocrazia laica ed ecclesiastica . Agricoltura arretrata e mancato controllo dei traffici commerciali completavano il quadro di un paese in piena decadenza. Solo negli stati governati dagli Asburgo si registrava una debole ripresa economica. Stato pontificio e regno di Napoli versavano invece in condizioni di grande arretratezza.
Luigi XIV e XV cercarono di riformare il sistema economico e fiscale della Francia, non riuscirono però a abolire i privilegi della nobiltà e del clero; per mantenere una mastodontica burocrazia e la corte di Versailles, si creò in Francia un enorme buco di bilancio, che non si risolse se non con la Rivoluzione francese nel 1789.
I sovrani illuminati:
Federico II di Prussia, "Federico il Grande" (1740-1786)
Maria Teresa d'Austria (1740-1780)
Carlo III di Spagna (1759-1788)
(Carlo VII come Re di Napoli, 1734-1759)
Caterina II di Russia, "Caterina la Grande" (1762-1796)
Giuseppe II d'Asburgo-Lorena (1765-1790)
Gustavo III di Svezia (1771-1792)
Pietro Leopoldo di Toscana (1765-1790), poi Sacro Romano Imperatore (1790-1792)
Ferdinando I delle Due Sicilie, (1751-1825) (Ferdinando IV come Re di Napoli, 1815-1816), (Ferdinando III come Re di Sicilia, 1759-1816)
Caterina, zarina dell'impero russo, volendo applicare al suo metodo di governo i principi illuministi, di cui era seguace iniziò con la redazione di un nuovo codice ispirato alle idee degli enciclopedisti.
Federico II di Prussia appare come il più tipico esempio di "sovrano illuminato". A dargli questa fama non furono solo il suo impegno personale come scrittore di opere storiche e politiche (scritte in francese) e la sua amicizia e corrispondenza con Voltaire e altri philosophes, ma anche le riforme in campo giudiziario ed educativo che attuò durante il suo regno. Per primo in Europa infatti, nel 1763, il re di Prussia introdusse l'istruzione elementare obbligatoria che, anche se fu la sua unica vera riforma in merito, fu comunque molto innovativa per quei tempi.
Nono dei 16 figli di Maria Teresa d'Asburgo e dell'imperatore Francesco I di Lorena, era il secondo maschio per cui, come dai patti dinastici stabiliti dopo l'estinzione della famiglia Medici, ottenne la corona di Toscana, che era separata e indipendente da quella d'Austria, sebbene, ovviamente, alleata.
A differenza del suo predecessore,egli si stabilì a Firenze e iniziò con zelo un programma di riforma ad ampio raggio, facendo di uno Stato marginale nel contesto delle potenze europee un paese moderno e all'avanguardia sotto molti aspetti. Fu un chiaro esempio di "sovrano illuminato" e le sue riforme si contraddistinsero per una propensione agli scopi pratici più che a quelli teorici.
La sua riforma più importante è l'abolizione della pena di morte.
Le lunghe e dure guerre che avevano scosso l’Europa nel Settecento avevano dimostrato che, se uno Stato voleva conquistare e mantenere un ruolo di prima importanza, era indispensabile che fosse dotato di un esercito stabile, numeroso e ben addestrato.
Questo però costava molto denaro. Era necessario quindi che i sovrani fossero in grado di procurarsi delle risorse economiche sempre maggiori..
Fu necessario quindi attuare delle riforme che garantissero la possibilità di imporre tasse ai sudditi e garantire che venissero pagate.
L’imperatrice austriaca Maria Teresa d’Asburgo, salita al trono nel 1740, si rese conto che per ottenere questo risultato era necessario riorganizzare il suo regno.
Esso era composto da un insieme di regioni molto diverse tra loro: l’Austria, la Boemia, l’Ungheria e il Ducato di Milano.
Ciascuna di esse versava al sovrano tributi diversi che venivano concordati di anno in anno. Perciò il governo di Vienna (la capitale del regno) non poteva fare affidamento ogni anno sulla stessa somma di denaro e ciò rendeva impossibile fare progetti a lunga scadenza.
Una prima riforma elaborata da Maria Teresa prevedeva che i territori sottomessi dovevano concordare i contributi fiscali non più una volta all’ anno, ma ogni dieci anni.
Giuseppe II proseguì le riforme di sua madre Maria Teresa:
*Limitazione del potere della chiesa
*Sequestro dei beni ordini ecclesiastici non dediti all'istruzione o cura dei malati.
* Apertura di scuole e ospedali pubblici
*Abolizione delle discriminazioni verso ebrei e protestanti.
*Abolizione tortura e pena di morte
* Abolizione servitù della gleba.
* Contrasto ai soprusi feudali
•Il settecento fu un secolo denso di guerre causate dal desiderio di potenza perseguito in particolar modo dai Borbone e dagli Asburgo. •Oltre alle guerre di successione spagnola, austriaca e polacca,venne combattuta una guerra che ebbe carattere mondiale: la guerra dei sette anni, determinata dalla volontà di dominare l’Europa e controllare le colonie americane e asiatiche.
1756-1763, Guerra dei sette anni
Questa guerra è causata da Federico II di Prussia ,il quale vuole conquistare la Slesia per espandere il territorio. Francia Austria Russia e Svezia si alleano contro Federico.
Gran Bretagna, Francia, Austria, Russia e Prussia combattono in Slesia contro la Svezia.
La sconfitta sembra quasi assicurata per Federico quando improvvisamente, dopo la morte della Zarina, riesce a ribaltare la situazione finendo per vincere. Nel 1763 abbiamo infatti la pace di Parigi, in cui la Slesia passa a Federico.
Non si combatte solo sul fronte europeo, ma anche nelle colonie francesi.
In questi conflitti vediamo fronteggiarsi inglesi (giubbe rosse) contro francesi (giubbe blu) e tutte le colonie francesi passano all’inghilterra dopo la pace di Parigi e la Francia rinuncia definitivamente a tutte le sue pretese indiane
Nel 1740 morì Carlo VI, sovrano d'Austria e imperatore. Sua erede era la figlia Maria Teresa (1717-1780). Molti sovrani, però, contestarono il suo diritto a regnare. Il più deciso fu il nuovo re prussiano, Federico II il Grande (1712-1786). Senza nemmeno dichiarare guerra , occupò con le sue truppe la Slesia, una provincia austriaca. Solo l'Inghilterra e (in un secondo momento) il Regno di Sardegna si schierarono con Maria Teresa. Contro di lei scesero in campo la Prussia, alcuni principati dell'Impero , la Francia e la Spagna. Queste ultime miravano a indebolire l'Austria e a ridurre la supremazia commerciale dell'Inghilterra.
Gli unici mutamenti stabiliti dalla Pace di Aquisgrana che, nel 1748, pose fine al conflitto, riguardarono i possedimenti degli Asburgo d'Austria. La regina Maria Teresa dovette rinunciare alla Slesia, ormai sotto il dominio prussiano. In Italia, inoltre, perse il Ducato di Parma e Piacenza, che fu destinato a un altro figlio di Filippo V di Spagna.
Nel 1733 morì il re di Polonia. L'Austria e la Russia volevano che sedesse sul trono di questo vasto Regno un principe tedesco che godeva della loro fiducia, Augusto III di Sassonia (1696-1763). Invece, il nuovo sovrano francese Luigi XV (1710-1774), che aveva sposato una principessa polacca, pretendeva che la corona andasse al suocero, Stanislao Leszczynski (1677-1766). Con la Francia si allearono il Regno di Sardegna e la Spagna, che speravano di impadronirsi dei possedimenti austriaci in Italia.
La guerra finì nel 1738 (Pace di Vienna). Come re di Polonia fu riconosciuto il candidato appoggiato dagli Asburgo, ma essi rinunciarono alla parte meridionale dell'Italia. Il Regno di Napoli e la Sicilia passarono a un figlio di Filippo V di Spagna, Carlo III di Borbone (1716-1788).
L'Austria conservò in Italia soltanto il Ducato di Milano e quello di Parma e Piacenza. Tuttavia si assicurò una certa influenza anche sul Granducato di Toscana che, infatti, dopo la morte dell'ultimo discendente dei Medici fu affidato a Francesco Stefano di Lorena (1708-1763), genero dell'imperatore Carlo VI. Il regno di Sardegna, sempre più deciso a espandersi nell'Italia settentrionale, ottenne le province di Tortona e Novara.
LA GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA
Ha inizio nel 1700.
Sul trono di Madrid si era appena spento Carlo II d’Asburgo del ramo spagnolo. A contendersi l’eredità sono gli Asburgo di Vienna ed i Borboni di Parigi (Luigi XIV aveva sposato la sorella di Carlo II).Il defunto prima di morire si era espresso a favore dei Borboni nella figura di Filippo di Borbone.La guerra scoppiò all’ apertura del testamento. Subito gli austriaci invasero l’Italia e la Francia meridionale nell’intento di arrivare a Madrid, ma gli spagnoli li respinsero volendo per loro il citato re Filippo II di Borbone.La guerra durò anni e la pace fu possibile solo per l’intervento dell’Inghilterra interessata che nessuno dei contendenti prevalesse e si arrivò così alla pace di Utrech nel 1713.