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da Edoardo Belotti mancano 12 mesi

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Età aurea

Età aurea

Età aurea

Dopo la morte di Traiano, vi fu un periodo di grande prosperità che durò per tutto il secondo secolo, chiamato appunto età dell'oro

ADRIANO (117-138)
Venne nominato discendente da Traiano sul punto di morte (abbastanza discusso questo aspetto) per le sue grandi abilità amministrative, essendosi distinto nel 108 come console e negli anni precedenti come tribuno della plebe. Era inoltre un abile generale, divenuto capo della spedizione in oriente durante le ultime settimane di vita di Traiano

A differenza di Traiano, Adriano si rese conto delle dimensioni eccessive dell'impero, e decise quindi di attuare una politica difensiva piuttosto che una espansionistica

Fu molto attento al territorio, infatti fu il primo imperatore che si adoperò per visitare tutte le province dell'impero, controllando in ogni luogo l'efficienza della amministrazione locale e le criticità

Cercò sempre di facilitare la assimilazione dei popoli stranieri, con una riforma delle leggi che puntava alla maggiore uguaglianza tra romani e provinciali

L'impero, infatti, era ormai cosmopolita. Lo stesso imperatore, di origine iberica come Traiano, non era un "Romano" ed era di formazione ellenistica

A volte la mescolanza di più etnie aveva causato problemi, come appunto nella provincia Giudea. Negli anni dopo la diaspora causata da Tito, gli ebrei avevano causato vari problemi con continue ribellioni

Nel 132, soprattutto, scoppiò una violentissima rivolta guidata da Bar Kokhba, che portò all'uccisione di migliaia di romani stanziati in Giudea. Adriano non poteva accettare un tale affronto, e mosse una vera e propria guerra alla provincia

Tra il 132 e il 135 si tennero combattimenti sanguinosi tra romani ed ebrei, che portarono alla morte di quasi mezzo milione di ebrei, definitivamente espulsi dalla Palestina sino al 1948. Sulle rovine di Gerusalemme Adriano fondò Aelia Capitolina, nuova colonia romana abitata da romani

Adriano iniziava ad avere problemi di salute, e decise di organizzare con ampio anticipo un piano di discendenza sicuro. Aveva avvistato due giovani molto promettenti, Marco Aurelio e Lucio Vero, ma ancora veramente troppo giovani per diventare princeps

Decise quindi di adottare un uomo esperto, che aveva avuto già una carriera di successo in politica, Tito Aurelio Antonino, 52enne, con la condizione che a sua volta adottasse Marco Aurelio e Lucio Vero per garantire così 2 generazioni di imperatori buoni

Adriano morì nel 138, all'età di 62 anni, lasciando l'impero in mano a Antonino, detto il Pio

Adriano era una persona estremamente complicata, e per avere una visione più chiara rafforzò il consiglio del princeps, rendendolo effettivamente un organo governativo a cui spesso il senato doveva rispondere

Il consiglio del princeps comprendeva i senatori più vicini all'imperatore, e con Adriano venne allargato il numero di partecipanti. I più saggi avevano diritto di parola e potevano consigliare all'imperatore come comportarsi in situazioni complicate, non solo a livello politico ma anche militare ed economico

Rafforzò il limes nei punti più ostici, in particolare fece costruire il vallo di Adirano, al confine con le popolazioni càledoni che minacciavano continuamente le province britanniche

Inoltre, rese obbligatorio reclutare le legioni tra le popolazioni locali, che componevano la maggior parte della legione e conoscevano molto bene i territori di confine

Spesso le legioni si erano trovate in difficoltà a combattere in territori sconosciuti (Teutoburgo 9 a.C.) e Adriano voleva rinforzare questo punto debole

Rivoluzionò i reclutamenti delle legioni, introducendo norme obbligatorie che rendevano necessario lo stanziamento definitivo delle legioni al confine

Infine, per garantire il controllo del confine più violento, quello con i germani, istituì i "numeri", ossia delle unità ausiliarie di origine germanica, discendenti di germanici romanizzati, che mantenevano contatti col territorio e lo conoscevano bene