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PRIMA DELL'ARRIVO IN ITALIA ERANO CONOSCIUTI CON IL NOME WINNILI
IL MITO DEL NOME: I LONGOBARDI o DALLE LUNGHE BARBE
Il popolo dei Winnili, sotto la guida dei fratelli Ibor e Aio, figli di Gambàra, migrò dalla Scania verso sud, sulle coste meridionali del Mar Baltico e si stabilì nella regione chiamata "Scoringa" (odierna Germania settentrionale).
Ben presto i Winnili vennero in conflitto con i vicini Vandali, e si trovarono in difficoltà poiché il loro valore non bastava a compensare l'esiguità numerica.
Narra la leggenda che i capi dei Vandali pregarono il dio supremo Odino di concedere loro la vittoria ma il dio rispose che avrebbe decretato il successo al popolo che avrebbe visto per primo, il mattino della battaglia.
Gambàra e i figli invece, ricorsero a Frigg, la moglie di Odino, che diede loro il consiglio di presentarsi sul campo di battaglia al sorgere del sole: uomini e donne insieme, queste con i capelli sciolti fin sotto il mento come fossero barbe.
Al sorgere del sole Frigg fece sì che Odino si girasse dalla parte dei Winnili e il dio, quando li vide, chiese: «Chi sono quelli con le lunghe barbe?».
Al che la dea rispose: «Poiché hai dato loro un nome, dai loro anche la vittoria». E così fu...
Questa lamina in bronzo dorato lunga 20 centimetri in origine fungeva forse da fronte di un elmo; venne trovata tra le rovine di un castello della Val di Nievole (Pistoia), in Toscana. Rappresenta una scena trionfale, al centro della quale è raffigurato il re longobardo Agilulfo (re d’Italia dal 591 al 616): accanto a lui sono collocate otto figure, disposte in perfetta simmetria. La scena, di evidente valore simbolico, è stata interpretata come l’incoronazione di Agilulfo e la presenza di elementi romani e barbarici dichiarerebbe la volontà del sovrano di presentarsi come re di tutta Italia
ASSALIRONO I TERRITORI PIU' DEBOLI
L'ITALIA DIVISA IN DUE
BIZANTINI
RAVENNA
LONGOBARDI
PAVIA DUCATO DI SPOLETO DUCATO DI BENEVENTO