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a Roberta Pizzimenti 2 éve

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ATENE VII-VI sec. a.C.

Nell'antica Atene, il dèmos iniziò a partecipare attivamente al governo con la divisione della popolazione in quattro classi sociali basate sul reddito: i pentacosiomedimni, i cavalieri, gli zeugìti e i teti.

ATENE
VII-VI sec. a.C.

favorisce lo sviluppo della democrazia ateniese VI-V sec. a.C.

prevede come istituzioni: Ecclesìa: assemblea di tutti i cittadini Bulè: consiglio di 500 cittadini scelti con sorteggio Eliea: tribunale popolare Arconti: cittadini che governano la città Strateghi: comandanti militari

Partecipazione del dèmos al governo

Divisione della popolazione di Atene e dell'Attica in 10 tribù territoriali formate da aristocrazia e dèmos

RIFORMA DI CLISTENE 508 a.C.

Nato attorno al 565 a.C., Clistene era figlio di Megacle (della famiglia degli Alcmeonidi) e di Agariste, figlia del tiranno Clistene di Sicione.

Nulla è noto della sua infanzia e giovinezza salvo che ricoprì il titolo di arconte nel 525-524 a.C. e che in seguito fu esiliato per ordine del tiranno Ippia, figlio di Pisistrato.

Nel 510 a.C., Clistene, insieme ad Isagora, esponente della frangia più conservatrice dell'aristocrazia ateniese, fu responsabile dell'abbattimento della tirannide di Ippia.

conferma delle cariche più importanti all'aristocrazia

partecipazione del dèmos al governo per la prima volta

divisione della popolazione in 4 classi

Le classi sociali previste dalla Costituzione solonica erano quattro:






eliminazione della schiavitù per debiti

tirannide di Pisistrato

nuovi conflitti

Dracma

RIFORME DI SOLONE 594 a.C.

leggi scritte di Dracone 624 a.C.

Nel 621 a.C. Dracone emanò una legge sull'omicidio che segnò la nascita del diritto penale. In questa legge si distingueva per la prima volta nel diritto il grado di responsabilità personale: chi aveva commesso l'omicidio involontariamente, si pensi ad esempio al progettista di una casa che poi era crollata uccidendone gli abitanti, era condannato all'esilio. Il tribunale che se ne occupava era formato da cinquantun efeti. Chi invece aveva commesso l'omicidio volontariamente era condannato a morte dall'areopago.

conflitti tra aristocratici e dèmos

ATENE VII-VI sec. a.C.