arabera susanna loche 7 years ago
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Honelako gehiago
L'alimentazione degli aristocratici si fondava prevalentemente sulla carne, abbondavano infatti sulle tavole dei nobili grandi arrosti, maiali, bovini e principalmente selvaggina. Nei banchetti oltre a grandissime quantità di carne non mancava il pane bianco e si beveva vino e birra. La carne rappresentava per la nobiltà alto medievale un cibo che simbolicamente si riconduceva alla forza, coraggio e virilità che dovevano necessariamente possedere i feudatari e i cavalieri, per questo motivo se ne consumavano quantità enormi e si mangiavano i grandi arrosti i modo vorace.
L’alimentazione dei monaci
Il regime alimentare monastico diffuso nel Medioevo era basato sull'idea della privazione del cibo: il "digiuno" diviene sinonimo di spiritualità e misticismo. La consumazione del pasto costituiva, tuttavia, un importante momento di vita collettiva per le comunità monastiche. Nei giorni feriali i monaci consumavano un solo pasto, mentre in quelli festivi erano consentiti due pasti principali. Il pranzo del mezzogiorno, che coincideva con l’ora sesta, prevedeva due piatti caldi: la zuppa di legumi e la minestra di verdura e un terzo piatto, la pietanza, serviti a giorni alterni. Durante la settimana si portavano in tavola anche uova, formaggi, pesce e legumi che sostituivano la carne.
Solo nei giorni di festa la carne, soprattutto di maiale, era presente nei pasti dei monaci. Veniva spesso conservata nelle dispense sotto sale, essiccata o insaccata.
Il vino e il pane non mancavano mai. Nel periodo estivo i pasti erano due perché le ore di veglia e di lavoro aumentavano.
La cena era piuttosto frugale, si basava sugli avanzi del pranzo, con l’aggiunta di un po' di frutta di stagione.
Dopo l'anno Mille alcuni monasteri si arricchirono, in seguito ai lasciti di privati, e modificarono le abitudini alimentari, rendendo il pranzo più abbondante e vario.
Durante il Medioevo le carni, le verdure e la frutta di migliore qualità erano destinate, in gran parte, alla tavola del ricco. Pochissimi potevano permettersi di consumare la carne sotto sale; questa per lo più era carne di maiale, di agnello o di pollo. I ricchi potevano contare anche sulle riserve di caccia. Nelle case dei ricchi, le tavole erano spesso smontabili : alcune assi erano appoggiate su dei cavalletti.
•AVITAMINOSI: l’80% delle persone che vivevano in Europa nel Medioevo era affetto da una forma più o meno grave di avitaminosi.
•La mancanza di cibi freschi provocava polinevriti, tracomi, glaucomi, poliomielite e di frequente rachitismo infantile; queste 2 malattie erano talmente diffuse,che quando non erano mortali, riempivano di storpi le strade, le scalinate e l'interno delle cattedrali.
•DENUTRIZIONE :la denutrizione favoriva il diffondersi di epidemie.
•Anche chi non moriva di fame era comunque denutrito; il suo organismo si indeboliva ed era quindi più soggetto alle malattie che facilmente lo potevano condurre alla morte.
Presso la nobiltà era molto diffusa una malattia: la gotta, causata dall'enorme quantità di carne consumata.
Il feudalesimo, detto anche "rete vassallatico-beneficiaria", era un sistema politico prima che sociale che si affermò nell'Europa occidentale con l'Impero Carolingio, IX secolo, fino alla nascita dei primi Stati nazionali, anche se i suoi strascichi si protrassero fino al XVIII secolo, agli albori dell'età contemporanea. In senso sociale ed economico fu un'evoluzione della società curtense.
Il sistema feudale trasse origine da due tradizioni antiche e simili - quella germanica dei fedeli che contornavano il capo e quella romana dei clienti dell'amministratore delle province - che si erano incontrate nei regni romano-barbarici. L'uso del capo barbaro di circondarsi di fedeli, già testimoniato da Tacito, aveva avuto un chiaro sviluppo nell'età merovingia, quando intorno alla figura del re s'era formato un gruppo di guerrieri scelti (trustis) che gli prestava il servizio militare e che per questo si collocava su un piano più alto nella scala sociale: chi feriva o uccideva uno di loro pagava un indennizzo, il guidrigildo, triplo rispetto al normale. Gli elementi del rapporto feudale presero forma già quando i guerrieri della trustis cominciarono a ricevere dal re non soltanto protezione ma anche beni in cambio del loro servizio armato.
A livello teorico erano tre gli elementi fondamentali e caratterizzanti del sistema vassallatico-beneficiario:
1. Elemento reale: honor o beneficium dato in concessione dal dominus o senior al vassus (parola di origine celtica che significava "giovane"); si trattava di un bene materiale (terre o beni mobili o uffici remunerati a vario titolo)
2. Elemento personale: la fedeltà personale del vassus era garantita da un rito, l'homagium ("omaggio"), la cui etimologia testimonia la natura. Deriva infatti da homo, ed era una sorta di cerimonia durante la quale il vassus ("giovane") si dichiarava "homo", quindi adulto, e fedele del suo signore.
3. Elemento giuridico: il vasso acquistava immunità giudiziaria, cioè la giurisdizione (intesa come concessione di esercitare il potere giudiziario) nella zona interessata, con i conseguenti proventi.
•La carne accessibile ai contadini era solo quella di parti non pregiate del maiale, che veniva nutrito con gli avanzi dei signori.•I poveri mangiavano prevalentemente cereali, talvolta grano, più spesso segale e orzo che consumavano sotto forma di pane, zuppe o minestre, di farinata che era una specie di polenta.C'erano poi ortaggi e legumi:lattughe, rape, cipolle, zucche, cavoli. I contadini mangiavano anche le uova e a partire dal ‘300 si registrò anche un aumento del consumo di formaggi e latticini.••Il burro veniva normalmente usato quando era irrancidito. Di rado si consumava carne bovina, perché i buoi erano preziosi, servivano infatti per lavorare la terra.
•E’un militare e appartiene alla nobiltà.
•Il cavaliere possiede armi cavallo
•E‘ un figlio cadetto ( non primogenito) a nove anni lascia il castello per imparare a usare le armi e a combattere in guerra.
La giornata del feudatario o signore del castello si divide tra la guerra e la caccia. Con la caccia il feudatario fare servizio fisico e con i cavalieri prende gli animali per dar da mangiare alle persone del castello.
I nobili vivevano in abitazioni fortificate (castelli), perché durante tutto il Medioevo la vita era poco sicura a causa delle frequenti guerre,degli attacchi di briganti e di pirati
Il castello di solito sorgeva in posizione tale da poter essere difeso facilmente da un attacco, ad esempio in cima a una collina o su una curva di un fiume..
•La società feudale era divisa in tre gruppi che erano chiamati ordini: •
i nobili (spesso chiamati cavalieri, perché combattevano a cavallo, o bellatores, cioè combattenti), la cui occupazione principale era la guerra; •
i lavoratori, in maggioranza contadini;
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gli ecclesiastici, cioè gli uomini (e le donne) di Chiesa, monaci, monache e sacerdoti, che si dedicavano alla preghiera ed alla vita religiosa
IL CLERO
•L’insieme degli uomini di Chiesa formava il clero.
La Chiesa era una vera e propria società organizzata con ruoli e compiti più o meno importanti.
•In quel tempo alcuni diventavano ministri del culto (sacerdoti,vescovi, papa)o si consacravano a Dio per vivere in comunità e pregare (monaci,monache) e per offrire la loro vita a servizio di Dio. Molti altri, invece, sceglievano di diventare uomini di Chiesa solo per raggiungere fama (prestigio) e potere.
•Spesso era la famiglia stessa a decidere di mandare il proprio figlio maschio a diventare un sacerdote o monaco o vescovo, cioè la più alta autorità religiosa dopo il papa, che è, ancora oggi, il capo della Chiesa e del clero.
Le condizioni di vita erano molto dure: lavoro pesante, grande povertà, cibo insufficiente
e, provocavano, soprattutto nei periodi di carestia, ribellioni dei contadini che, armati dei loro strumenti di lavoro (zappe, forconi) attaccavano i signori per le strade o nelle loro abitazioni
•Le donne si occupavano della casa,dei figli, tiravano l’acqua dal pozzo, portavano il grano al mulino più vicino per la macinatura.
Gli uomini Lavoravano nell’orto, dove coltivavano verdure, e nei campi, dove aiutavano nell’aratura,pungolando e spingendo i buoi o i cavalli, partecipavano alla vendemmia, al raccolto del grano ed alla legatura dei mucchi di grano (covoni)
•i bambini aiutavano i genitori e non andavano a scuola
Il contadino lavorava la terra del signore, fuori dal castello, in campagna, e usava l’aratro pesante,uno strumento agricolo con una lama di ferro.
I contadini erano la grande maggioranza della popolazione. Essi vivevano all’interno dei feudi* ed erano di solito legati alla terra ( i servi della gleba),perché non potevano andarsene liberamente. Tutti avevano pesanti obblighi: •lavorare i loro campi •lavorare i campi del feudatario e versargli interamente il raccolto.• dare al signore anche una parte del raccolto dei loro campi, una parte degli animali allevati e di solito pezze di stoffa tessute dalle loro donne.•dovevano pagare dei tributi per l’uso del forno, del pozzo del mulino, dei ponti e per raccogliere la legna. •a volte dovevano anche prestare servizio in guerra come soldati a piedi (fanti).Non tutti i contadini lavoravano nei feudi. Vi erano anche villaggi senza signori e contadini liberi, che possedevano le terre che lavoravano.
Con il passare del tempo nei castelli ci furono grandi cambiamenti. In origine (IX-XI secolo) essi erano semplici edifici protetti da recinti di legno.
•Il bosco è un posto verde con molti alberi,vicino al castello. Il signore va a caccia nel bosco.•2. La casa del signore è il posto dove vivono il signore e la sua famiglia e dove lavorano tutte le persone del castello.• 3. I contadini abitano in un villaggio di campagna (o borgo), vicino al castello del signore e lavorano la terra, fanno l’olio, il vino e la farina. I contadini vivono in capanne, piccole case di legno con il tetto di foglie. I contadini dormono per terra, sulla paglia.4. Il manso: piccole parti di terra date ai contadini. I contadini devono dare al signore una parte dei prodotti della campagna: il grano, la frutta e la verdura
Erano degli artisti che si esibivano nelle corti o nelle di fiere o festeggiamenti o
alla corte dei signori
-Monaci che lavorano all’interno degli scriptoria e si dedicano alla riproduzione dei testi SACRI O CLASSICI ricopiandoli a mano-a volte possiedono uno scarso livello di cultua
Fanno parte della Chiesa-possiedono una rendita economica derivante da un beneficio ecclesiastico-si dedicano spesso all ’insegnamento soprattutto a nobili e clero; svolgono funzioni amministrative in ambito civile.
Teocentrismo:concezione religiosa secondo cui Dio è principio della realtà e centro di ogni attività umana.
Il crollo dell’impero romano d’occidente solo formalmente si fa risalire al 476, allorché Odoacre, capo tribù degli Sciri, divenne re dei Germani in Italia, deponendo l’ultimo imperatore romano dell’area occidentale dell’impero.