Niccolò Machiavelli, che nasce il 3 maggio del 1469 a Firenze, dove trascorre la maggior parte della sua esistenza. Machiavelli è senza dubbio uno dei più importanti personaggi nella storia della letteratura italiana.
La famiglia d’origine di Machiavelli era antica, ma decaduta, e fin dall’adolescenza il giovane ha dimestichezza con i grandi classici latini. La prima notizia certa che si ha di Machiavelli risale al 1498 e riguarda una lettera nella quale lo scrittore esprime pareri molto duri in merito all’operato di Girolamo Savonarola. Sarà proprio in seno al governo della repubblica fiorentina, alla caduta di Girolamo, che Machiavelli inizierà la sua carriera politica come secondo segretario della Cancelleria della Repubblica e, in seguito, segretario del consiglio dei Dieci.
La politica secondo Machiavelli non deve sottostare ai precetti della morale comune, ma perseguire con tutti i mezzi necessari il bene della collettività. Machiavelli nei Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio e nel Principe analizza l'origine e la struttura delle diverse forme di governo, l'ordinamento ideale è quello repubblicano basato sul consenso dei ceti e su buoni ordinamenti giuridici, civili e religiosi. In condizioni di pericolo o di guerra il potere è affidato a un principe che grazie alla sua virtù (cioè la capacità di realizzare un fine) dà attuazione alle leggi naturali della politica confrontandosi con la fortuna
De natura Gallorum (1510)
Ritratto delle cose di Francia (1510)
Ritratto delle cose della Magna (1512)
Il Principe (1513)
il principe
La più famosa di tutte queste, “Il Principe”, venne scritta tra il 1513 e il 1514, ma fu pubblicata solamente nel 1532. Con questo componimento, frutto del suo lavoro diplomatico in giro per l’Europa, Machiavelli analizza i vari generi di eserciti e principati con cui ha avuto a che fare lungo il suo percorso, cercando di creare il buon Principe, quello con tutte le qualità necessarie per conquistare e mantenere il potere in uno stato, ottenendo l’appoggio dei sudditi.