FRANCESCO PETRARCA

FRANCESCO PETRARCA

UOMO POLITICO

Per tutta la vita Petrarca fu presente sulla scena politica del suo tempo: ebbe incarichi diplomatici elevatissimi presso le coorti in cui era ospitato, e intervenne anche in prima persona con lettera a carattere pubblico (come quella in cui esortava Carlo IV a scendere in Italia per ristabilirvi l’ordine, o ad esortare i Papi a riportare la sede Pontificia da Avignone a Roma). Sono significativi per le concezioni del poeta, gli interventi a favore di Cola di Rienzo, e per la pace degli stati italiani.

PETRARCA BIBLIOFILO

Petrarca fu uno dei primi “collezionisti” di libri, inaugurando un uso tipicamente umanistico.

Durante i suoi viaggi, o attraverso una vasta rete di contatti con intellettuali di tutta Europa, mise insieme centinaia di manoscritti.

NASCITA E CONTESTO FAMILIARE

vita

Nacque ad Arezzo il 20 luglio 1304 da padre notaio.

proveniva da una famiglia nobile

l 1311 si trasferisce con la famiglia prima a Pisa, poi ad Avignone, dal 1305 sede della corte pontificia, dove il padre esercita la professione notarile.

UOMO CHIERICO

Nel 1330 per risolvere i suoi problemi economici assume la posizione di chierico.

Negli anni trenta dopo un viaggio in Europa del nord, visita Roma e si stabilisce a Valchiusa, pur tra frequenti viaggi ad Avignone, dove si dedica alla stesura di opere latine come il 'De viris illustribus' e l''Africa'.

INFLUENZA CULTURALE

Nel 1320 si trasferisce a Bologna e nel 1326 torna ad Avignone dove vivrà nell'ambiente culturale e mondano della corte papale.

Dal 1316 al 1320 studia diritto all'Università di Montpellier ma preferisce dedicarsi alla lettura dei classici latini.

Nel 1341, dopo essere stato esaminato a Napoli da re Roberto d’Angiò, venne incoronato poeta a Roma, in Campidoglio, evento che segnò la sua consacrazione a livello europeo.

Dal 1353 al 1361 si stabilisce a Milano presso la corte viscontea.

Nel 1361 lascia Milano per sfuggire alla peste che vi imperversava e si rifugiò a Padova, poi a Venezia.

Muore il 19 luglio 1374 ad Arquà, in provincia di Padova.

CONFRONTO FRA DANTE E PETRARCA

OPERE LATINE DI ARGOMENTO FILOSOFICO- MORALE

De remediis utriusque fortunae

Comprende 254 brevi dialoghi, divisi in due parti, i cui
interlocutori sono concetti astratti (Ragione di fronte a Gioia,
Speranza, Paura, Dolore)

Secretum

LINGUA: latino

Composto tra il 1342-43 o il 1347

L'opera è composta da un proemio più tre libri

Si tratta di una sorta di confessione in forma di dialogo in
cui l'autore, rivolgendosi a Sant'Agostino, fa una profonda
riflessione sulla propria vita e le proprie debolezze

DE VITA SOLITARIA

racchiude il binomio tra cultura classica e spiritualità cristiana. Tale opera fu scritta nel 1346 ed esalta la solitudine che non deve essere quella rigida dei monaci, ma deve essere rallegrata dalla natura , dalla conversazione epistolare, dai libri ecc. La solitudine, quindi può servire a purificarsi e con lo studio dei classici può portare anche all’elevazione dell’animo. Quindi l’opera porta esempi di eremiti, personaggi biblici, santi che vivevano in solitudine.

OTIO RELIGIOSO

composto nel 1347 dopo una visita alla certosa di Montrieux dal fratello Gerardo. Tale opera esaltava la serenità della vita monastica.

OPERE LATINE DI ARGOMENTO ERUDITO

AFRICA

è un poema epico in esametri sulle imprese di Scipione l’Africano, il generale romano che sconfisse Annibale nella Seconda guerra punica. Petrarca cominciò l’opera nel 1338 ma non la finì mai. Pensava che questa sarebbe stata l’opera che gli avrebbe dato fame presso i posteri. Tale opera si ispirò all’Eneide e il suo scopo era quello di esaltare la grandezza di Roma con le imprese di Scipione

De VIRIS ILLUSTRIBUS

una raccolta di biografie di grandi personalità dall’età
antica (a partire da Adamo) a quella contemporanea

RERUM MEMORANDARUM LIBRI

Raccolta di aneddoti che illustrano le virtù degli antichi
greci e romani

EPISTOLE

Di grande importanza sono le epistole latine in prosa, in
quanto contribuiscono a costruire l'immagine autobiografica
idealizzata che il poeta stesso ha voluto offrire di sé e quindi la
sua eternizzazione.

Le lettere sono disposte in ordine cronologico e raggruppate
in quattro raccolte epistolari:

Familiares

350 epistole in 24 libri

L'ASCESA AL MONTE VENTOSO

LETTURA

SENILES

126 epistole in 17 libri

SINE NOMINE

19 epistole politiche

VARIAE

76 epistole non raggruppate dall'autore, ma dopo la
sua morte dagli amici.

Lingua: LATINO

SCRITTI

TRIONFI

È un poemetto allegorico in volgare toscano, in terzine
dantesche, incominciato da Petrarca nel 1351 e mai portato a
termine.

Canzoniere - Rerum Vulgarium Fragmenta


Lingua: volgare

Laura e Francesco

Laura e Francesco

r

Il canzionere: raccolta ordinata di poesie in volgareE' costitutito da 366 componimentiTitolo originale: Francisi Petrarche laureati poerte Rerum vulgarium fragmenta( frammenti di cose in volgare di Francesco Petrarca, poeta laureato.E' costituito da 366 componimentiVi lavorò per tutta la sua vita modificandolo e arricchendoloPossediamo il manoscritti, in parte autografo, Codice Vaticano 3195; il "codice degli abbozzi"E' anche designato con la formula "rime sparse " o semplicemente come CanzoniereCarattere: frammentario della narrazione.Ricomposizione della personalità del poeta lacerata.La morte di Laura rappresenterà anche una rinascita per il poeta.Temi: amore inappagato e tormentato per una donna di nome Laura, incontrata il 6 aprile 1327 in una chiesa ad Avignone.dissidio interiorealternanza di stati d'animo opposti ( contemplazione della donna, vane speranze, lamenti per la crudeltà e l'indifferenza di Laura, invocazione della pace interiore, memoria, paesaggio, tempo, etc..)l'aura, l'auro ( Apollo e Dafne)Nel 1348 muore Laura: il poeta ricorda i bei tempi andati ritorna indietro con la memoria, rimpiange il passato, crede di vederla ancora, desiderio di purificazione, ecc.Le rime del Canzoniere sono divise in due parti ( in vita e in morte di Laura)il libro si conclude con una preghiera alla Vergine

descrizione del canzoniere