von silvia lonuzzo Vor 4 Jahren
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L’apartheid
L'apartheid è lo stato di segregazione in cui la minoranza bianca del Sudafrica, che deteneva il potere politico, economico e culturale, teneva la maggior parte della popolazione nera. Il regime dell’apartheid terrorizzava, infatti, la necessità che i bianchi, discendenti degli antichi colonizzatori olandesi, non dovessero subire la contaminazione della massa nera, che veniva quindi segregata anche fisicamente in zone ben delimitate e chiuse. Entrato in vigore nel 1948, il regime dell’apartheid è durato fino ai primi anni Novanta e tra bianchi e neri si reggeva su numerose leggi tra cui:
· La proibizione dei matrimoni tra bianchi e neri, per evitare “mescolamenti” di razze;
· La legge che imponeva ai cittadini di registrarsi come bianchi o neri;
· La legge che proibiva alle persone non di razza bianca di entrare in alcune aree urbane;
· La legge che proibiva alle persone non di razza bianca di utilizzare le stesse strutture pubbliche (fontane, sale d’attesa, autobus ecc.) dei bianchi;
· La legge che prevede una serie di provvedimenti per rendere più difficile l’accesso all’istruzione della popolazione di colore;
· La legge che istituiva gli homeland (villaggi, quartieri,riserve) per la popolazione nera, apparentemente indipendenti ma in realtà sottoposti al controllo del governo sudafricano;
· La legge che privava della cittadinanza sudafricana e dei diritti a essa connessi gli abitanti degli homeland;
La fine della segregazione…
Il movimento non violento per l’emancipazione della popolazione nera fu appoggiato dal presidente democratico John Fitzgerald Kennedy. Questi, nell’aprile del 1963, chiese al Congresso di emanare leggi che in tutti gli ambiti sociali, impedissero la discriminazione razziale. Anche dopo l’assassinio di Kennedy e l’emancipazione del Civil Rights Act, la legge sui diritti civili, l’abolizione della segregazione razziale fu ostacolata in quasi tutti gli Stati e procedette a passi molto lenti. Questo perché le differenze economiche tra i bianchi, ricchi e istruiti, e i neri, generalmente poveri e quasi sempre impossibilitati a ricevere un’istruzione, non permettevano una rapida riduzione degli squilibri. A tutto ciò si aggiunse la permanenza di un secolare mentalità razzista, ancora oggi presente nel paese. Va comunque ricordato che il Civil Rights Act ha stabilito alcuni punti fondamentali per la lotta per l’uguaglianza e per il conseguimento di pari opportunità da parte della popolazione nera.
IL CIVIL RIGHTS ACT DEL 1964…
E’ un insieme di leggi che mirano ad abolire ogni forma di discriminazione razziale negli Stati Uniti. Voluto e sostenuto dal presidente John Fitzgerald Kennedy, il provvedimento fu varato dal suo successore, Lyndon Johns nel 1964.
La legge prevedeva:
Ø L’abolizione dei prerequisiti per l’iscrizione alle liste elettorali, garantendo il diritto di voto tutti i cittadini americani con più di 21 anni;
Ø L’abolizione di ogni forma di discriminazione razziale e segregazione negli uffici e nelle scuole pubbliche, statali e federali;
Ø La distribuzione dei fondi pubblici in base al principio dell’equità e senza alcuna discriminazione razziale;
Ø L’istituzione della Commissione dei diritti civili per la pari opportunità;
CHI E’ JOHN FITZGERALD KENNEDY?
Nato a Boston nel 1917, apparteneva a una delle famiglie più influenti e ricche del paese. Laureato ad Harvard, durante il secondo conflitto mondiale si arruolò come volontario nella marina e divenne un eroe di guerra. Entrato in politica, fu eletto per la prima volta alla Camera nel 1946. Nel 1960 divenne il più giovane presidente della storia degli stati uniti. Il programma politico di Kennedy puntava, su alcune riforme nel campo della sanità pubblica e dell’educazione. Un punto molto importante del suo programma elettorale era la proposta di una legislazione a favore dell’integrazione razziale che assicurasse a tutti i diritti politici. Fu assassinato il 22 novembre 1963 a Dallas, mentre sfilava in macchina tra la folla, accanto alla moglie Jacqueline.
LA FEMME MODERNE
Les années vingt assistent à la naissance d’une nouvelle femme: “la garçonne”.
Les femmes montrent pendant la grande guerre qu’elles peuvent ȇtre autonomes, indépendantes. Apres la guerre, les femmes veulent travailler, s’amuser, danser, participer au monde politique, obtenir des diplômés. Elles veulent prendre soin d’elles, faide du sport, se montrer, s’affirmer, libérer leur corps des robes longues et des corsets; coiffées “à la garçonne” les nouvelles femmes raccourcissent considérablement leurs jupes et portent des pantaloons. La mode de la garçonne, dont Coco Chanel est un des meilleurs exemples, symbolise l’emancipation et l’indépendance de la femme. Les années vingt accompagne une profonde transformation de la vie des femmes.
Martin Luther King was born in 1929. In Boston he also married and started a family. He worked to get civil rights for black people and he was a member of the National Association for the Advancement of Colored People. In 1955, he led the bus boycott, the first great black non violent demonstration in the United States. The boycott lasted 382 days.
During that time black people refused to use segregated buses in Montgomery. This action followed an incident, when a black woman called Rosa Parks refused to move to another part of the bus to let a white man sit down. During the boycott, King was arrested and his home was bombed.
In December 1956, the Supreme Court of the United States declared segregation on buses unconstitutional and blacks and whites could sit in buses as equals.
Martin Luther King was inspired by the Indian leader Gandhi, who had advocated non violent protest. In April 1963, he led a very big peaceful protest against segregation in Birmingham, Alabama.
On Agust 28, 1963 he organized the paceful march on Washington, DC when a lot of people listened to his famous speech, “I HAVE A DREAM”.
The next year, at the age of thirty-five, Martin Luther King became the youngest man to receive the Nobel Peace Prize.
On the evening of April 4, 1968 he was standing on the balcony of his motel room in Memphis, Tennessee when he was assassinated.
Possiamo anche osservare la finestra che si affaccia su un locale notturno con un’insegna con un’immagine di quest’uomo di colore che balla tutto ciò possiamo collegarlo al Jazz uno stile musicale nato negli Stati Uniti durante la metà del 1800 dalla fusione dei ritmi africani con la musica americana quando era in vigore la “tratta degli schiavi africani” impiegati come schiavi nei campi di piantagioni di cotone e tabacco precisamente nel sud degli Stati Uniti. I primi canti che diedero vita al Jazz fuono: le WORK SONGS e PLANTATION SONGS…erano canti dal testo banale ma ritmo brillante molte volte legati a movimenti di lavoro. Quando gli schiavi furono più liberi la serra si cominciarono a riunire intorno al fuoco e cantavano. E’ lì che nascono i Blues canti che esprimevano la realtà cioè: LA PRIGIONIA, IL RAZZISMO, LA POVERTA’. Quando si accostano alla realtà nascono GLI SPIRITUALS E I GOSPELS canti di speranza per una futura liberazione. Con le nuove generazioni dei neri non ci fu più bisogno di tenerli imprigionati perché non sentivano più il bisogno di scappare dagli stati uniti, da tutto ciò nasce il Jazz suonato e quando nascono i primi locali per neri allora si formano le prime JAZZ BAND e i primi gruppi che cominciano ad allietare le feste dei bianchi. Con la successiva chiusura dei locali per neri i musicisti furono costretti a emigrare al nord. Negli anni ‘30 nasce il genere DIXILAND ovvero il jazz dei bianchi che incidono anche i propri dischi. Al nord emergono finalmente i grandi musicisti come: Benny Goodman il primo a formare un’orchestra di bianchi e neri insieme, King of Swim, Duke Ellington che fu il primo a scrivere i brani jazz fino ad allora improvvisati e mai scritti. Da ricordare infine uno dei più famosi ovvero Ray Charles.
LA POP ART
TUTTO SI CONSUMA…
Negli anni Sessanta lo sviluppo della così detta società dei consumi, la moltiplicazione dei mezzi d’informazione e soprattutto l’eccezionale diffusione della televisione suscitano profonde reazioni nell’arte europea e americana. Gli artisti si interrogano sulla funzione dell’oggetto nell’arte che torna a coprire un ruolo centrale e una funzione specifica. In questi anni si sviluppa negli stati uniti la Pop Art, abbreviazione di Popular Art. Nata in Inghilterra, questa corrente esprime perfettamente lo spirito e la mentalità della società dei consumi al tempo del boom economico e dello sviluppo industriale e commerciale internazionale. Gli artisti pop manipolano, riproducono e assemblano oggetti d’uso quotidiano che sono solitamente utilizzati dalla società di massa. In questo modo l’artista dona all’oggetto dignità artistica, riscattandolo dalla propria banale essenza e invita a riflettere su di esso.