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von Anna Pianu Vor 3 Jahren

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L'emancipazione delle donne

La lotta per l'emancipazione delle donne ha segnato importanti progressi nel corso della storia, ma molte sfide restano. Nonostante i notevoli miglioramenti, molte donne e bambine in varie parti del mondo continuano a vivere sotto sistemi oppressivi che negano loro fondamentali diritti civili e politici.

L'emancipazione delle donne

L'emancipazione delle donne

Emancipazione:

Sostantivo femminile ( dal latino emancipatio -onis; vedi emancipare).

Nel linguaggio sociale e politico, il processo attraverso cui un popolo si libera da un sistema oppressivo, o una classe sociale si sottrae a una soggezione, a una situazione subalterna e ottiene il riconoscimento dei propri diritti.

Emancipazione della donna significa parificazione della donna all'uomo nei diritti civili e politici ( ma anche, più generalmente, liberazione da quei pregiudizi e da quelle convenzioni che limitano la sua libertà e la sua autonomia.

Storia

Oggi

Ai giorni nostri...

Nonostante siano stato compiuti molti passi avanti verso la parità dei diritti tra uomini e donne, nel mondo ci sono ancora tante bambine e donne che non possono andare a scuola, curarsi, mangiare tutti i giorni, lavorare, guidare, viaggiare, in una parola essere delle Cittadine.

Nel mondo sono ben 155 i paesi che hanno leggi discriminatorie. Vi sono 62 milioni di donne nel mondo a cui è negato il diritto all’istruzione. Pensate che nel Regno Unito le donne non possono diventare parte dei Royal Marines.

In Russia, alle donne non è permesso di guidare camion o treni. In India è proibito alle donne possedere un cellulare e in tribunale la loro testimonianza vale meno di quella degli uomini. In Madagascar le donne non possono lavorare quando il sole è tramontato. In Israele le donne non possono decidere di divorziare. In Arabia Saudita alle donne è proibito sia andare in bicicletta che guidare.

In Europa invece, dove la parità tra uomo e donna è pienamente riconosciuta, rimangono tuttavia differenze tra gli stipendi maschili e quelli femminili.

Lo stipendio delle donne, a parità di lavoro è un po' più basso e in Europa, sono poche ancora le donne che ricoprono incarichi direttivi. Nel nostro paese, l'Italia, non mancano le difficoltà, infatti in Italia solo la metà delle donne ha un contratto di lavoro e la maggior parte lavora part-time anche se preferirebbe lavorare a tempo

pieno. Anche in politica, sempre in Europa, i posti che vengono ricoperti dalle donne nei diversi parlamenti sono molto pochi. Ci sono 90 uomini ogni dieci donne.

La prima donna in Italia a diventare presidente della camera è stata Nilde Iotti nel 1979. Fu eletta tre volte di seguito e terminò nel 1992.

Oggi è presidente del Senato della Repubblica Maria Alberti Casellati. Nonostante tutto questo, almeno nei paesi occidentali molta strada è stata fatta verso il

raggiungimento dei diritti della donna.

Età Contemporanea

Nascono le prime manifestazioni femministe, ma solo nel 1869 nel Regno Unito, Millicent Fawcett fonda un movimento che chiedeva il suffragio universale femminile, cioè il diritto di voto esteso a tutte le donne, da questo termine deriva il nome "Suffragette" .

Le Suffragette chiedevano la parità rispetto agli uomini non solo dal punto di vista politico ma anche giuridico ed economico.

Soltanto nel 1918 il parlamento del Regno Unito approva la proposta del diritto di voto limitato alle donne sposate e con più di trent'anni di età.

Con la legge del 2 luglio 1928, il suffragio fu esteso a tutte le donne del Regno Unito.

Dopo la fine della Prima guerra mondiale (1915-1918), le donne che avevano sostituito gli uomini durante il conflitto, dimostrarono le loro abilità e iniziarono a lavorare fuori dalla famiglia.

Età Moderna

L'Età Moderna è un periodo storico che va dal 1492 al 1815 circa.

Nell’età moderna la condizione delle donne nella famiglia era in generale di totale subordinazione: esse erano prima sottoposte all’autorità del padre, poi a quella del marito; non potevano compiere atti civili senza il loro consenso. Per quanto riguarda l’eredità, la tendenza era quella di concentrare la maggior parte del patrimonio nelle mani dei maschi primogeniti; le donne erano escluse dall’eredità. Il futuro delle ragazze dipendeva dalla disponibilità della dote; a quelle che non si sposavano non restava altro che la vita nei monasteri.

La dichiarazione dei Diritti americana e la Rivoluzione francese contribuiranno al processo di emancipazione della donna.

In Francia Olympe De Gouges scrive la "Dichiarazione dei diritti delle donne e delle cittadine".

Medioevo

Il Medioevo è un periodo che comprende circa mille anni, dal V sec. d.C. al 1492 anno della scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo.

Durante questo periodo il Cristianesimo impose la sottomissione della donna all'uomo, dandole però l'importante compito della cura dei figli.

La donna nel Medioevo, dama o contadina, ricca o povera, doveva rispettare le stesse regole. Era considerata debole fisicamente quindi da proteggere dal mondo esterno e da se stessa. Non poteva esprimersi in pubblico e se doveva per qualche motivo partecipare a un processo, un parente doveva parlare al posto suo.

Il luogo maggiormente vissuto dalla donna era la casa, le uscite da essa erano limitate e giustificate, dovevano seguire itinerari precisi, come quelli che conducevano alla chiesa, al forno, a una fontana, al lavatoio. Inoltre era sottoposta all’uomo e nel matrimonio doveva servirlo con ubbidienza e fedeltà assoluta.

Antichità

Le leggi

Dichiarazione dei diritti umani

La Dichiarazione dei diritti umani

Promulgata all'indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale, dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948 a Parigi. Votata da 58 Paesi.

E' composta da un preambolo e da 30 articoli che sanciscono i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona. I diritti dell'individuo vengono quindi suddivisi in due grandi aree:

i diritti civili e politici; i diritti economici, sociali e culturali.

Ecco alcuni:

Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.  
Articolo 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. 
Articolo 26
Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.


 


Costituzione Italiana

La Costituzione Italiana

E' un documento importantissimo che stabilisce le regole che ogni cittadino deve rispettare.

E' in entrata in vigore il 1° gennaio 1948 ed è composta da 138 articoli.

La carta costituzionale sancisce che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul Lavoro, la Libertà e l 'Uguaglianza.

I suoi articoli possono essere suddivisi come segue:

Articoli: 2, 37, 51 per la parità sociale, di sesso…

Articoli: 13, 22, 25, 27 per la libertà personale

Articoli: 3, 9, 20, 21, 33, 34 per la libertà di pensiero

Articoli: 9, 29, 33, 34 per la crescita culturale e l’istruzione

Articoli: 2, 27, 31 per il diritto alla vita

Articoli: 1,4, 35-41, 44, 51 per il lavoro

Articoli: 48, 75, 138 per il voto.

Libertà

Articolo 48
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto. Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. la maggiore età.

Lavoro

Articolo 4:
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Articolo 37
La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.


Uguaglianza

Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Articolo 37
La scuola è aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

Articolo 51
Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. la maggiore età.